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Fino al 6 gennaio 2021 il Museo di Roma in Trastevere ospita la mostra Rai Sulle tracce del crimine. Viaggio nel giallo e nero Rai.
L’esposizione, a cura di Rai Teche, attraverso immagini dell’archivio Rai, ripercorre la storia di un genere, il giallo e noir investigativo, che parla a tutte le generazioni. E comincia con i grandi sceneggiati per arrivare allo streaming video delle più moderne serie crime di oggi.
Sulle tracce del crimine mostra Rai. Viaggio nel giallo e nero Rai
La mostra multimediale consta di 200 fotografie, in bianco e nero e a colori, tratte da circa 80 programmi televisivi,. Ci sono cinque installazioni video e alcune postazioni sonore. Ed è organizzata secondo un percorso tematico – cronologico.
Il percorso è lungo sette decenni. Il pubblico si è appassionato ai misteri che venivano via via risolti dagli investigatori protagonisti degli sceneggiati e delle serie Rai.
Molte serie sono ispirate a figure letterarie, come Maigret, l’Ingravallo di Gadda, il commissario Montalbano. Altre volte frutto di un’invenzione originale, a cominciare dal tenente Sheridan. Al giallo classico si sono affiancati nuovi sotto-generi, le storie gotiche con le atmosfere ambigue del noir. Il bianco e nero ha lasciato il posto al colore e sono emersi nel tempo nuovi stili. Ma ancora oggi molti dei polizieschi più antichi appaiono di straordinaria qualità.
Gli sceneggiati degli anni ’50
Un ruolo importante hanno gli indimenticabili sceneggiati degli anni ’50. Hanno fondato il genere giallo e introdotto il noir, attraverso commissari, poliziotti, marescialli e questurini diventati famosi.
Già nel 1954 la Rai infatti manda in onda Il processo di Mary Dugan adattamento televisivo da un giallo dell’americano Bayard Veiller. Ancora, la domenica sera l’Italia si fermava estasiata ad ascoltare le melanconiche note di Luigi Tenco che introducevano quel gigante di Gino Cervi, il Maigret preferito dallo stesso Simenon.
E poi il ghigno ferale di Ubaldo Lay-il tenente Sheridan che inaugura l’hard-boiled all’italiana. E Lauretta Masiero-Laura Storm, il gigionesco Tino Buazzelli-Nero Wolfe. Fino a Gigi Proietti, il maresciallo Rocca, Luca Zingaretti-il commissario Montalbano, ormai eroe di fama internazionale e il più recente Marco Giallini il vicequestore Rocco Schiavone.
Una carrellata di immagini e personaggi che ripercorre la vicenda dello stesso genere giallo in Tv. Il riscontro ottenuto ha reso necessaria l’invenzione di nuove formule, soprattutto nel settore degli originali, cioè delle opere scritte per il video.
Così emergono autori quali Biagio Proietti, autore di Ho incontrato un’ombra e di Dov’è Anna? ed ancora il duo D’Agata-Bollini, autori de Il segno del comando che ha turbato le notti di molti italiani. Tra adattamenti, “teleromanzi” e poi con la fiction la Rai, sin dagli esordi, si è voluto coniugare cultura popolare e narrazione televisiva di altissima qualità: i risultati in termini di successo e di ascolti stanno a testimoniarlo ancora oggi.
Il patrocino del MIBACT
Con il patrocinio del MIBACT – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, la mostra è promossa e coprodotta da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e da Rai Teche. E fa parte di Romarama, il programma culturale di Roma Capitale.
L’esposizione nasce da un’idea di Stefano Nespolesi ed è curata da Maria Pia Ammirati e Peppino Ortoleva. Progetto grafico a cura di Rai Direzione Creativa. Progetto scenografico a cura di Carlo Canè. Supporto organizzativo Zètema Progetto Cultura.
Dopo la tappa capitolina la mostra sarà ospitata a gennaio presso gli spazi espositivi di Palazzo Morando nel Comune di Milano.
L’esposizione è aperta al pubblico nel rispetto delle linee guida formulate dal Comitato Tecnico Scientifico per contenere la diffusione del Covid-19. Viene consentito, però, lo svolgimento di una normale visita museale.
L’allestimento grafico della mostra Rai Sulle tracce del crimine
L’allestimento grafico è caratterizzato da pannelli artistico-informativi. Viene raccontato lo “spirito del tempo” attraverso l’esposizione di schede storico-critiche e curiosità sui singoli programmi, riproduzioni tratte dal Radiocorriere, articoli di quotidiani e riviste dell’epoca.
In mostra, a corredo di immagini, filmati e contributi cinematografici, sono esposti anche curiosità e memorabilia, reperti storici ed elementi scenografici realizzati ad hoc. Il tutto per far rivivere i grandi fasti dei generi giallo e noir. Mentre una stanza sarà interamente dedicata alla visione delle sigle televisive dei programmi più popolari.