Indice dei contenuti
- 1 Viaggio nella grande bellezza 29 dicembre, diretta, prima puntata, Natività
- 2 Viaggio nella grande bellezza Santa Maria in Trastevere
- 3 Viaggio nella grande bellezza 29 dicembre il Presepe
- 4 Viaggio nella grande bellezza Santa Maria Maggiore
- 5 Le Catacombe di Priscilla, La Madonna del Cardellino, Madonna dei Pellegrini
- 6 Viaggio nella grande bellezza La morte di Gesù
Martedì 29 dicembre, alle 21.25 su Canale 5,è andata in onda la prima puntata di Viaggio nella grande bellezza, con la conduzione di Cesare Bocci.
Dopo il successo riscosso con lo speciale sul Vaticano, il programma dedicato alla scoperta delle bellezze artistiche del nostro Paese torna con altri sei appuntamenti in prima serata.
La puntata d’esordio si intitola Nativity: il Natale nell’Arte. Bocci racconta attraverso le opere d’arte dei più grandi artisti italiani, da Duccio di Buoninsegna a Caravaggio, la nascita e l’infanzia di Gesù. Il conduttore inizia da Firenze e da Siena dove visita la Cattedrale di Santa Maria Assunta. Realizzata tra la metà del Duecento e la metà del secolo successivo, è dedicata alla madre di Gesù. La tappa successiva è invece Roma, per raccontare i mosaici di Santa Maria in Trastevere e Santa Maria Maggiore. Il conduttore raggiunge infine Napoli per visitare i celebri presepi partenopei, che sono spesso considerati come degli autentici capolavori.
La trasmissione, diretta da Roberto Burchielli, è stata registrata nel periodo del primo lockdown. I testi sono di Anna Pagliano e Umberto Broccoli, che sarà presente in tutte le puntate.
I prossimi appuntamenti con il Viaggio della grande bellezza sono Venezia (2 gennaio), Leonardo Da Vinci (5 gennaio), Roma (12 gennaio). Ed ancora Torino (il 19 gennaio). L’ultima puntata, dedicata ad Assisi e Orvieto, è prevista il 2 febbraio.
Viaggio nella grande bellezza 29 dicembre, diretta, prima puntata, Natività
Cesare Bocci introduce la puntata dedicata alla nascita di Gesù con la Natività di Giotto, rappresentata sulla facciata della Basilica superiore di San Francesco ad Assisi. attraverso il videomapping.
Si sposta successivamente a Siena, per visitare la Cattedrale di Santa Maria Assunta. Conosciuta anche come il Duomo di Siena, è divisa in tre navate sorrette da pilastri in stile romanico. Michelangelo, Bernini, Pisano sono solo alcuni artisti che hanno lavorato alla sua realizzazione. Il conduttore sale poi i 79 gradini che portano al cielo del Duomo con le volte stellate. Il pavimento è ricco di rappresentazioni marmoree dal valore inestimabile. Il Duomo è aperto al pubblico solo 2 mesi l’anno per preservarlo dal calpestio dei visitatori.
Bocci illustra al pubblico anche La Maestà del Duomo di Siena, realizzata da Duccio di Buoninsegna, tra il 1308 e il 1311. Nella parte anteriore dell’opera è presente la figura di Maria circondata da angeli e santi. Nella parte posteriore invece Gesù.
All’interno della Cattedrale di Santa Maria Assunta vi è anche la scultura di Nicola Pisano che rievoca la Strage degli Innocenti. La stessa narrazione è riprodotta anche da Matteo di Giovanni nel pavimento della Chiesa. Ricordiamo Erode, re della Giudea, ordinò il massacro di bambini al fine di uccidere Gesù.
Infine solo 21 anni fa (nel 1999), durante alcuni lavori di ristrutturazione venne scoperta la Cripta del Duomo, che conserva numerosi affreschi risalenti al Duecento.
Viaggio nella grande bellezza Santa Maria in Trastevere
Cesare Bocci si sposta nella Capitale per visitare la Basilica di Santa Maria in Trastevere, considerata la più antica chiesa romana dedicata alla Madonna. Qui sono conservati dei mosaici realizzati da Pietro Cavallini. Essi rappresentano alcuni episodi della vita di Maria. Sono la nascita della Vergine, l’Annunciazione, la Natività. E ancora l’Adorazione dei Magi, la presentazione al Tempio, la morte di Maria.
Sono molteplici gli artisti che hanno realizzato delle opere sull’Annunciazione, in cui l’Arcangelo Gabriele che confida a Maria che è stata scelta da Dio come madre di Gesù. Tra le più conosciute quelle realizzate da Beato Angelico, Simone Martini, Leonardo Da Vinci e tanti altri. Nella storia della natività un ruolo importante lo ha avuto anche Giuseppe, che accettato di crescere un figlio non da lui concepito. Ed il racconto della nascita di Gesù attraverso i suoi occhi è contenuto nel Vangelo di Matteo.
Viaggio nella grande bellezza 29 dicembre il Presepe
La Natività viene inoltre riprodotta attraverso il Presepe. Oltre a Giuseppe, Maria ed il Bambino vengono sempre raffigurati anche il bue e l‘asinello. Il primo è il simbolo dell’umiltà evangelica, l’altro della pazienza virtuosa. San Francesco d’Assisi fu il primo a realizzare il presepe in una Grotta. Ma il più celebre è il Presepe Cuciniello, che era inizialmente illuminato da un lucernario. E’ composto da circa 300 pezzi ed è stato donato al Museo della Certosa, che si trova a Napoli, nel 1877.
Nella cappella del Sacro Monte di Varallo, in Piemonte, invece è conservata L’adorazione dei Pastori. Le statue ad altezza naturale sono in terracotta, tranne le barbe, i capelli e le criniere dei cavalli che invece sono veri.
Un altro elemento caratteristico delle festività natalizie è l’albero di Natale. Il rito di adornare un abete ha origini celtiche. I Celti infatti avevano l’abitudine di abbellire degli alberi sempreverdi perché erano considerati il simbolo della vita che dura in eterno.
Viaggio nella grande bellezza Santa Maria Maggiore
Tornando nuovamente a Roma, Bocci si reca presso la Basilica di Santa Maria Maggiore per mostrare i mosaici della Loggia. La leggenda narra che, nella notte tra il 4 e il 5 agosto del 358, il patrizio Giovanni vide in sogno la Vergine Maria. Lo obbligò ad erigerle una chiesa nel punto in cui, il giorno successivo, avrebbe trovato della neve. E’ accaduto al colle Equilino, dove oggi è eretta la Basilica. Ogni anno a Roma, il 5 agosto, viene rievocato il sogno della Madonna attraverso una finta nevicata.
All’interno della Chiesa è possibile ammirare anche La Sacra Culla. Si tratta dei resti della mangiatoia dove Gesù sarebbe stato deposto appena nato.
Umberto Broccoli racconta che per quanto concerne i Re Magi, probabilmente non erano tre ma molti di più. Ad esempio negli affreschi delle catacombe di Domitilla, sulla via ardeatina, ne sono raffigurati 4. Ma vengono considerati i tre in base ai doni che portano al nascituro, oro, incenso e mirra.
Nel racconto della storia di Gesù, alla strage degli Innocenti seguì la fuga in Egitto del bambino con la sua famiglia. Maria, Giuseppe ed il figlio sarebbero rimasti lì fino alla morte di Erode. Secondo i vangeli apocrifi, Gesù avrebbe resuscitato alcuni bambini. E avrebbe un‘intelligenza superiore rispetto ai compagni di scuola. Ma gli Apocrifi non sono riconosciuti dalla Chiesa.
Le Catacombe di Priscilla, La Madonna del Cardellino, Madonna dei Pellegrini
Cesare Bocci, nella diretta del 29 dicembre di Viaggio nella grande bellezza, visita anche Le Catacombe di Priscilla. Si tratta della matrona romana vissuta nel II Secolo. Si tratta di una delle 60 catacombe presenti a Roma. Ma è definita la regina delle catacombe perché qui sono stati sepolti i primi martiri cristiani. Attraversando i cunicoli scavati nel tufo, si può raggiungere il Cubicolo dell’Annunciazione. Nella Cappella Greca Maria e Gesù sono raffigurati assieme ai Magi.
Nel 1506 invece Raffaello Sanzio realizzò La Madonna del Cardellino. E’ il dipinto a olio su tavola, che si trova Galleria degli Uffizi a Firenze. L’ opera attraverso lo sguardo dei protagonisti riesce a trasmettere serenità e dolcezza.
infine nella Chiesa di Sant’Agostino di Roma si trova la Madonna dei pellegrini di Caravaggio. E’ il primo artista che dipinse il volto di Maria come una “donna del popolo”. Maria infatti non ha un velo, indossa abiti semplici, ed ha un’aureola appena accennata. Caravaggio avrebbe utilizzato come modella una prostituta, Lena Antonietti.
Viaggio nella grande bellezza La morte di Gesù
Dopo aver raccontato la nascita e l’infanzia di Gesù, Cesare Bocci si sofferma anche sulla suo decesso. Nella cappella Sansevero di Napoli si trova il Cristo Velato, opera in marmo realizzata da Giuseppe Sanmartino nel 1753. Rappresenta il Cristo morto avvolto da un velo. Secondo la leggenda il velo sarebbe realizzato attraverso un tessuto. Il drappo avrebbe ottenuto l’effetto marmoreo attraverso un processo alchemico. Ma lo stesso Principe di Sansevero, committente dell’opera, sostiene che il sudario è composto da marmo puro, come il resto della scultura.
Nella Cappella di Sansevero sono presenti altri capolavori com Pudicizia e Disinganno. Il primo realizzato da Antonio Corradini , l’altro da Francesco Queirolo.
Infine le altre opere marmoree che rappresentano la morte di Gesù, sono le Pietà, da quella di Michelangelo all’opera incompiuta di Rondanini. Jusepe de Ribera, detto lo Spagnoletto, nel Seicento la rappresentò in un dipinto conservato nella Cappella del Tesoro del Museo Nazionale di San Martino, a Napoli.
I racconti delle opere sono accompagnate dalle immagini tratte da La sacra famiglia e Giuda, entrambi diretti da Raffaele Mertes.
Bellissimo programma!
BELLISSIMO programma. COMPLIMENTI