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Lunedì 3 aprile, in prima serata su Rai 3, è prevista la messa in onda del primo appuntamento stagionale con Report. Il programma è condotto ancora una volta da Sigfrido Ranucci. La puntata è fruibile in diretta streaming dal sito di Rai Play.
Report 3 aprile, il caso di Alfredo Cospito
Nel corso di Report del 3 aprile è previsto un lungo approfondimento sulla vicenda di Alfredo Cospito. Nel servizio Ombre nere di Giorgio Mottola, Norma Ferrara e Andrea Palladino è ricostruita la vicenda giudiziaria con protagonista l’anarchico.
Cospito, in carcere al regime del 41 Bis, come segno di protesta, ha iniziato uno sciopero della fame, che gli ha causato importanti problemi di salute. Nonostante le richieste della difesa, la magistratura ha sempre confermato per lui il regime di carcere di massima sicurezza.
Le dichiarazioni del conduttore
Ranucci, a Report del 3 aprile, ricorda come la misura del 41 Bis sia lo strumento più importante ed efficace nella lotta contro la mafia. Nonostante questo, però, la misura è oggi presa di mira. A tal proposito è esaminata la sentenza della Corte Europea di Strasburgo e la conseguente riforma dell’ergastolo ostativo. Con esse, denuncia il programma, i detenuti mafiosi in regime di carcere ad alta sicurezza possono uscire dai penitenziari anche senza collaborare con la giustizia.
In merito al servizio, il conduttore ha affermato: “Mostreremo video inediti, a partire da quello dell’attentato alla caserma di Fossano che ha determinato l’ergastolo di Alfredo Cospito. Inoltre è diffuso un contributo nel quale Giuseppe Graviano racconta in che modo è riuscito a concepire il figlio mentre si trovava in carcere, sottoposto al 41 Bis”.
Report 3 aprile, la legge sul Payback
Durante Report del 3 aprile va in onda l’inchiesta dal titolo Taglia il bisturi, realizzata da Goffredo De Pascale e Luca Bertazzoni. Oggetto dell’indagine è la legge del Payback. Tale meccanismo rischia di gettare in crisi le imprese che forniscono attività di sanità pubblica. La legge, infatti, prevede che quando le Regioni sforino il tetto di spesa per l’acquisto di dispositivi medici siano le aziende fornitrici a provvedere al parziale ripianamento dello sforamento.
Report del 3 aprile svela come questo rischi di compromettere la sopravvivenza di circa 4 mila piccole o medie imprese del settore. Molti imprenditori, in attesa di regole certe, hanno scelto di smettere di partecipare alle gare. Il programma si è recato in Puglia e in Toscana, che hanno il primato per il maggior numero di sfori per i dispositivi medici.