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Giovedì 26 settembre, su Rai Storia, prende il via la nuova edizione di 5000 anni e più La lunga storia dell’umanità. La trasmissione, produzione originale di Rai Cultura, è visibile dalle 21:10.
5000 anni e più La lunga storia dell’umanità, di cosa parla il format e da chi è condotto
Al timone di 5000 anni e più La lunga storia dell’umanità torna il giornalista Giorgio Zanchini. Quest’ultimo è uno dei volti più apprezzati dell’informazione della TV di Stato, dove guida, oramai da qualche tempo, i programmi Quante storie e Rebus su Rai 3. Il programma, oltre che sulla rete visibile sul canale 54 del digitale terrestre, è fruibile anche in diretta streaming. A tal proposito, il punto di riferimento è la piattaforma gratuita Rai Play.
Mediante 5000 anni e più, il padrone di casa mira a ricostruire alcune delle principali fasi della storia dell’umanità. Per farlo, Zanchini, dialoga con ospiti ed esperti e propone un focus sui fatti e sui personaggi che hanno attraversato gli ultimi cinque millenni. Il pubblico, dunque, effettua un vero e proprio viaggio indietro nel tempo, accompagnato da momenti di discussione, documentari ed accurate ricostruzioni storiche.
Il XVI secolo a Roma
Durante la prima puntata della nuova edizione di 5000 anni e più La lunga storia dell’umanità ci si concentra sulla situazione presente a Roma nei primi anni del XVI secolo. Per la città eterna si tratta di un periodo d’oro, contraddistinto da grande prosperità. Ad inaugurare tale momento fortunato vi è l’ascesa al soglio pontificio di Giulio II, il cui lavoro è stato portato avanti dal successore Leone X. Entrambi i Papi hanno dato grande importanza all’arte. Il primo, in particolare, è stato iniziatore dell’opera della Basilica di San Pietro, oltre che fondatore dei Musei Vaticani, polo culturale capace ancora oggi di attirare decine di migliaia di turisti da tutto il mondo.
5000 anni e più La lunga storia dell’umanità, il contributo di Leonardo, Michelangelo e Raffaello
La propensione all’arte di Giulio II e di Leone X, come racconta 5000 anni e più di oggi, giovedì 26 settembre, ha attirato artisti come Leonardo Da Vinci, Raffaello Sanzio e Michelangelo Buonarroti. Dei veri e propri geni del Rinascimento, che fra rivalità reciproche e difficoltà esistenziali hanno lasciato una traccia indelebile nella storia. Non sempre, però, tali personaggi hanno avuto un rapporto sereno con i Pontefici. Questo, ad esempio, è il caso del legame fra Giulio II e Michelangelo, le cui tensioni hanno portato alla nascita della Cappella Sistina. Per discutere di tutto questo, il conduttore intervista Tommaso di Carpegna Falconieri, docente di storia medievale all’Università di Urbino.