La prima puntata sul più imponente sbarco militare che la storia ricordi è andata in onda lo scorso 14 ottobre. Alberto Angela ha ricostruito le fasi della preparazione per il D-Day. Nell’appuntamento di questa sera invece racconta lo sbarco in maniera continuativa, documentando cioè tutto quanto è accaduto dal momento in cui ci si rese conto che stava accadendo qualcosa di inusuale.
Tutto verrà arricchito anche da fiction, documentari e immagini inedite.
Alberto Angela ha intervistato gli ultimi sopravvissuti di quella operazione. Oggi sono rimasti in vita pochi superstiti che hanno un’età intorno ai 90 anni. Fortunatamente sono ancora molto lucidi e il conduttore è andato a trovarli nei luoghi dove attualmente vivono per farsi raccontare come si sono svolte le operazioni e quale ruolo hanno ricoperto.
Inizialmente Alberto Angela porta i telespettatori in un piccolo paese della Francia chiamato Sainte-Mère-Église prima città conquistata dai paracadutisti alleati. Successivamente Alberto Angela racconterà i bunker di difesa dei tedeschi ancora inespugnabili, salirà a bordo degli aerei utilizzati dagli alleati seguendo le tracce del volo che i militari avevano fatto rendendo possibile la vittoria.
Il conduttore e divulgatore scientifico ha incontrato anche il tedesco che si accorse per primo dello sbarco degli alleati. L’uomo racconterà che il frastuono dei cannoni era terrificante, poi svelerà di aver visto un soldato americano e di averlo colpito in testa. Il soldato tedesco, che in questo modo deve aver colpito molti altri militari alleati, ha svelato che questo ricordo lo ha perseguitato per tutta la vita.
A fine puntata “Ulisse – Il piacere della scoperta” parlerà di una vicenda poco raccontata e che coinvolge gli italiani in Normandia. La storia ci ha tramandato che molti nostri connazionali erano impiegati come operai dai tedeschi ed utilizzati in operazioni spesso non militari. Ma esistevano anche italiani che in Normandia combattevano con la divisa tedesca. Sarà proprio questo aspetto ad essere raccontato nei dettagli dell’inchiesta sui ragazzi della Normandia.
Alberto Angela ricostruirà, attraverso degli indizi che sono stati ritrovati, la vita di un soldato italiano catturato e arruolato nell’esercito tedesco.
Tutte queste testimonianze saranno raggruppate in una sorta di dossier che è destinato a passare dalla cronaca alla storia. Gli ultimi sopravvissuti diventano così protagonisti di un periodo che ha profondamente cambiato la storia del dopoguerra.
Alberto Angela ha più volte messo in evidenza come a colpirlo in particolare nel corso di questa inchiesta sono stati i ricordi lucidi e le parole appassionate con cui gli ex ragazzi della Normandia hanno ricordato quanto accadde in quei giorni così cruciali per la storia internazionale. La maggior parte dei sopravvissuti si trova in Francia, in Inghilterra e negli Stati Uniti. Ma come vi abbiamo già detto anche in Germania, dove Angela Junior ha incontrato la giovane sentinella tedesca che la notte dello sbarco avvistò i primi soldati alleati e sparò in aria il primo bengala.
I Ragazzi del D-Day erano giovani e innocenti. Ora, quelli rimasti vivi hanno più di 90 anni, ma il ricordo di quel giorno vive ancora nel loro sguardo. Quando si guardano le lapidi, i singoli nomi ci si trova di fronte a delle persone, a dei ragazzi. Una grande ricostruzione e ricerca dei sopravissuti, dei testimoni. Un grandioso e fantastico lavoro di Alberto Angela – Pagina Fan Ufficiale e della sua squdra di Ulisse. Bravi tutti! Per non dimenticare questo capitolo della storia si dovrebbe trasmettere anche nelle scuole, insegnarlo ai ragazzi e ai giovani di oggi ed il nostro Grande Alberto Angela – Pagina Fan Ufficiale sarebbe capacissimo di farlo e di trasmetterlo come sà fare Lui nella sua divulgazione nei suoi programmi. Ottimo lavoro!
Di fronte a questi avvenimenti non cio sono parole, basti pensare che questa è stata la storia realmente accaduta. Queste persone hanno vissuto quei drammatici momenti e possono ancora raccontare ciò con le loro parole, con i lori occhi, con i loro volti e ricordi. Sono il nostro passato e noi giovani cresciamo e viviamo con questa storia del passato forse raccontata dai nostri nonni, bisnonni, i nostri antenati e coloro che hanno vissuto ciò in prima persona. Bravo Alberto e bravo il tuo gruppo di lavoro per aver organizzato e per trasmettere questo capitolo della storia.
Mio Dio. L’onore più grande che vi possa esistere.