Ad impersonare il grande artista è Flavio Parenti che interpreta l’artista da adulto. Enrico Lo Verso invece è il padre che lo introduce ancora bambino nella sua bottega.
Raffaello il principe delle Arti si può considerare un vero e proprio biopic sull’artista che è stato sempre messo in secondo piano dalla grandezza e dalla magnificenza delle sue opere.
Insomma la vita di Raffaello non è molto conosciuta ed è proprio per tali motivi che adesso si puntano i riflettori su quanto è accaduto nella quotidianità di un genio che avrebbe attraversato i secoli con la sua arte. Chiamato dai papi invitato ai banchetti nelle più importanti dimore romane, Raffaello si mostrerà ai telespettatori in una dimensione molto più privata ed umana. Sarà dunque la sua vita ad essere in primo piano perché finora è stata oscurata dalla fama dei suoi capolavori.
Sky ha realizzato la produzione in collaborazione con i Musei Vaticani. All’interno del film d’arte ci sono anche molte incursioni e digressioni culturali affidate a storici dell’arte come ad esempio Antonio Paolucci, Antonio Natali e Vincenzo Farinella. I telespettatori vedranno ricostruzioni storiche ed evolute tecniche di ripresa cinematografica che danno vita ad un prodotto coinvolgente emozionante e totalizzante.
Le ricostruzioni dell’epoca sono state realizzate con grande punteggio per professioni. L’escursus storico artistico si snoda attraverso 20 location e alcune di queste sono solitamente chiuse al grande pubblico e quindi non accessibili. Verranno presentate 70 opere custodite sia in musei italiani che in quelli stranieri. Il percorso si conclude a Roma. Qui Raffaello muore il 6 aprile del 1520, nello stesso giorno della sua nascita. una coincidenza singolare che pare anche alludere alla lineare chiusura dell’esistenza perfetta di un uomo eccezionale.
Nel film vedremo la ricostruzione della Cappella Sistina come apparve il 26 dicembre del 1519 con gli arazzi di Raffaello esposti e le riproduzioni degli affreschi del Perugino e di Michelangelo che decoravano la parete dell’altare prima del giudizio universale.
I telespettatori entreranno anche nella casa natale di Raffaello ad Urbino della quale la cucina e il portico sono stati riportati allo stato originario con tutti gli oggetti di uso comune come pentole e pennelli, colori come il blu di lapislazzuli da lui molto utilizzato ,e pergamene.
Sono stati utilizzati per il film oltre 40 costumi di cui 10 sono originali. Tra questi c’è l’abito del famoso quadro La velata realizzato riproducendo fedelmente con colori, stoffe e materiali, il famoso dipinto dell’artista.