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Ad essere intervistata per prima sarà una molto giovane pianista pugliese, Beatrice Rana di 22 anni, esplosa nel mondo musicale internazionale da poco, ma con molti segni premonitori. Figlia di musicisti, vive in una casa dove la musica si respira, per cui un tale ambiente non poteva che generare altri artisti. Ha mostrato talento pianistico dalla più tenera età, possedeva e possiede delle mani e delle dita favolose, capaci di velocità non comuni, sicchè è passata da un premio all’altro, al Clementi, al Montréal, sino a vincere a 20 anni il famoso ed ambìto Premio von Cliburn di For Worth.
La personalità di Beatrice Rana è decisa: ha già suonato con orchestre di livello mondiale, la Filarmonica di Los Angeles, la Sinfonica di Torino, la Filarmonica della Scala, ha da poco suonato a Roma per l’Accademia di S.Cecilia, ha inciso per Atma tutti i Preludi di Chopin ed il futuro le è tutto dinanzi. Il M° Dell’Ongaro porterà il discorso sul tema del virtuosismo, che nel Cinquecento era un termine riservato agli strumentisti professionisti, ma che col tempo ha finito per indicare un’eccellenza strumentale del tutto fuori dalla norma: per intenderci quella di un Lang Lang o di un Matsuev. Vedremo quali risposte fornirà all’anziano Maestro la giovane pianista.
Dell’Ongaro si rivolgerà poi anche al mago illusionista e prestigiatore Luca Bono: è un giovane nato nel 1992, che da subito ha mostrato una forte predisposizione per il mondo dell’illusionismo. Il Circolo della Magìa di Torino divenne presto la sua seconda casa: ma si perfezionò con Arturo Brachetti, entrò nel mondo televisivo e partecipò a ‘La Grande Magìa – The Illusionist’ su Canale 5, giungendo in finale. Ha solo 23 anni: che ci dirà del virtuosismo?
Daniele Dell’Ongaro
Il terzo intervistato da Michele Dell’Ongato sarà il direttore d’orchestra Daniele Gatti, una personalità artistica ormai definitivamente formata. Gatti, che attualmente, o meglio dal 2016, è direttore musicale dell’Orchestra del Royal ConcertGebouw di Amsterdam, è stato alla guida dei maggiori festival internazionali, quello di Salisburgo e quello di Bayreuth, delle orchestre della Scala e del Metropolitan di New York nel grande repertorio sinfonico europeo. Sappiamo che ha già affermato pubblicamente che “occorrono cinque minuti per tratteggiare il modo come si dirige tecnicamente un’orchestra, mentre occorrono anni per spiegare perché e come i singoli movimenti direttoriali, i singoli e individuali gesti del Maestro diventano la spia indiscutibile dell’animo e del sentimento musicale del direttore dell’orchestra