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Rai 5 propone oggi il film dal titolo In nome di mia figlia. L’appuntamento è alle 21:20. Si tratta di una produzione francese il cui titolo originale è Au nom de ma fille.
In nome di mia figlia film – regia, protagonisti, dove è girato
La durata della pellicola è di un’ora e 30 minuti. Le atmosfere sono decisamente drammatiche, piene di suspense e colpi di scena. Il film risale al 2016 e le riprese si sono svolte in Francia e in Germania.
La storia raccontata è ispirata una vicenda realmente accaduta che è stata ripresa e sceneggiata dal punto di vista cinematografico.
Con la regia di Vincent Garenq e Julien Rappeneau recitano gli attori: Daniel Auteuil, Sebastian Koch, Marie-Joseé Croze, Christelle Cornil, Lilas-Rose Gilberti, Emma Besson e Christian Kmiotek. L’attore Daniel Auteuil nel ruolo del protagonista André Bamberski ha lavorato anche in Italia con registi del calibro di Michele Placido e Roberto Andò.
In nome di mia figlia – trama del film in onda su Rai 5
La vicenda raccontata inizia nel 1982. Kalinka la figlia del commercialista André Bamberski, di soli 14 anni, muore in circostanze misteriose mentre si trovava in vacanza in Germania con la madre Danièle Gonnin e il patrigno il dottor Dieter Krombach. La moglie, infatti, si era risposata dopo il divorzio.
La madre della ragazza avverte immediatamente il suo ex marito Bamberski della morte di Kalinka. L’uomo si precipita sul posto e si fa consegnare immediatamente il referto dell’autopsia, scorgendo nella esecuzione molte negligenze e omissioni importanti.
Il dottor Krombach spiega alla moglie Danièle e al padre della ragazza che Kalinka ha avuto un attacco di cuore a causa di un colpo di sole. Nonostante i suoi sforzi per rianimarla, la ragazza è deceduta.
Questi dettagli inducono in André Bamberski il sospetto che la ragazza sia morta non per un semplice incidente, ma addirittura per omicidio. Il suo dubbio diventa ancor più esplicito quando viene a conoscenza delle strane cure mediche che il patrigno somministrava alla ragazza. E anche nel giorno precedente la morte le aveva fatto ingerire dei farmaci pericolosi
Si convince così che il responsabile della morte di Kalinka è proprio il patrigno. A questo punto cerca di farlo processare con l’accusa di omicidio. Ma in Germania gli viene opposto un netto rifiuto. Non riuscendo a farlo incriminare in terra tedesca, tenta di aprire un procedimento giudiziario in Francia. In questo modo ottiene che Dieter Krombach venga condannato a 15 anni di reclusione in seguito ad un mandato di cattura internazionale.
André Bamberski però non è soddisfatto e dedica la sua vita alla ricerca di giustizia per sua figlia. Sa che 15 anni di reclusione non bastano per un delitto così atroce. Ed allora fa ricorso a tutti i mezzi a sua disposizione, legali e illegali, per tentare di avere una giustizia definitiva. Si è reso conto cioè che il suo caso è stato affrontato da giudici incompetenti.
Il finale del film
L’evento più atroce con cui ha dovuto confrontarsi è la violenza subita dalla figlia prima di morire. Significa che il patrigno l’aveva stuprata. Nel corso di questa vicenda terribile, il corpo di Kalinka è stato riesumato ma non è stato possibile accertare lo stupro che aveva subito.
Dovranno trascorrere quasi 30 anni perché la verità venga definitivamente a galla. Il medico infatti solo dopo tre decenni confesserà l’omicidio della piccola Kalinka.