Il Prati-gate ha perso i contorni del gossip ed è diventato un vero e proprio caso di cronaca ideato da una mente, o più menti, semplicemente diaboliche. O meglio, riportando l’espressione utilizzata dall’avvocato Carlo Taormina presente nel primo segmento della trasmissione, potremmo parlare anche di menti criminali.
Il triangolo al femminile Prati-Perricciolo-Michelazzo riserva ogni volta risvolti inquietanti. A colpire in particolare nella puntata di ieri mercoledì 5 giugno è stata l’ammissione di Pamela Perricciolo di alcune dinamiche davvero incredibili.
E qui si consolida l’ipotesi di Taormina che la persona responsabile di tale complotto abbia davvero superato i limiti del credibile e dell’incredibile. Siamo stati sommersi da un insieme di menzogne, bugie sapientemente architettate a tavolino con l’unico scopo di riuscire a salvarsi da una situazione diventata oramai abnorme ed insostenibile.
Lo ha rivelato la stessa Perricciolo ammettendo dinanzi a Barbara D’Urso di aver ideato il piano del bambino da far conoscere alla Prati con la presenza strategica di Milena Miconi. In questo groviglio di falsità, la situazione è diventata un vero e proprio labirinto dal quale è impossibile trovare un’uscita.
Una ulteriore ed imbarazzante figura è stata fatta da Pamela Prati. La showgirl dopo aver pianto e singhiozzato nel salotto di Silvia Toffanin, e dopo aver fatto scena muta nella puntata di 7 giorni fa di Chi l’ha visto?, adesso, con le rivelazioni della Perricciolo, appare depositaria di un cumulo di bugie. Infatti donna Pamela ha rivelato che la showgirl era a conoscenza della vera identità del bambino incontrato in un bar insieme a Milena Miconi e tutta la sua famiglia.
In effetti il Prati-gate ha tutte le atmosfere di una soap opera. Spesso si è avuta la sensazione di trovarsi a Puente Viejo e di incontrare la defunta donna Francisca al posto di donna Pamela. Non a caso le due signore, la prima personaggio immaginario, la seconda invece reale, hanno dimostrato una fervidissima fantasia volta purtroppo a creare situazioni incresciose ai danni degli altri.
Dinanzi a Barbara D’Urso la Perricciolo ha ammesso alcune delle sue responsabilità, sapendo che questo era l’unico comportamento per cercare di riconquistare un minimo di credibilità, ove mai fosse possibile. L’imputata, secondo il “tribunale d’ursiano“, ha confessato che le schede telefoniche utilizzate dal fantomatico Mark Caltagirone erano tutte intestate a lei, ma non erano mai state utilizzate perché cedute ad un nuovo fantomatico personaggio, tale Marco Calta, conosciuto perché cliente del suo ristorante.
La tesi della Perricciolo è davvero poco credibile. Infatti a nessuno verrebbe mai in mente di consegnare una scheda telefonica ad una persona incontrata soltanto alcune volte.
Naturalmente non finisce qui perché Barbara D’Urso ha già anticipato che ci sono molte altre rivelazioni che la Perricciolo non ha avuto il tempo di fare nel corso della puntata.
Il Prati-gate avrà un seguito e chissà quando si riuscirà a percepire un barlume di verità.
Per adesso l’unica certezza è il perdono chiesto dalla Perricciolo per le malefatte confessate che sono davvero poche.