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Adesso, dopo sette anni, RTI e Google hanno siglato un accordo che prevede il ritorno dei programmi Mediaset sulla piattaforma. Un patto di cui, ancora, non si conoscono però i termini. L’azienda di Mountain View fa semplicemente sapere di un generico “sviluppo della presenza digitale dei contenuti Mediaset” dispiegato su YouTube e Google Play.
È stato però reso noto che si tratterà di una “strategia congiunta per la protezione dei contenuti in ordine alla massima tutela del copyright dell’editore”: l’ipotesi più accreditata quindi, è che Mediaset abbia accettato le condizioni di Google sui materiali protetti da copyright.
Per Mediaset, questo non era il primo contenzioso, in quanto ve ne era aperto uno anche in Spagna, dove, proprio come in Italia, veniva chiesta a cancellazione dei contenuti delle reti del Biscione e si chiedeva che You Tube vigilasse sui caricamenti, rispondendone poi in sede legale. Ora però, portata in tribunale la questione, la sentenza si è risolta a favore di Google, stabilendo che non può essere You Tube a dover individuare i contenuti da proteggere. Spetterebbe, al contrario, all’azienda che li produce segnalarli, così da ottenere un’eventuale rimozione nel caso inn cui venisse violato il copyright.
Così, a distanza di un anno, i legali di Mediaet e YouTube hanno fanno sapere che i loro assistiti sono ora mossi dallo “spirito positivo” di cui le due aziende “si danno reciprocamente atto”, a favore di “una collaborazione proficua e soddisfacente per il futuro delle due società”.
Caso simile, è stata la contrapposizione di Mediaset a Yahoo nel 2009.
Oltreoceano invece, ha fatto scuola la querelle Viacom-Youtube, risolta nel 2014 con la sigla di un accordo. Ancora una volta, anziché ostacolare Google, complici le decisioni dei giudici, si sono comprese le possibilità che una piattaforma come questa può offrire in termini di guadagno e, allo stesso tempo, di diffusione dei contenuti prodotti.
Riguardo a Mediaset, rimane ora aperto il contenzioso con Sky, a cui sono stati chiesti 110milioni di euro per il diritto a ritrasmettere i propri programmi.
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