Ospite della finale il grande fotografo americano Gary Knight che aiuta i tre giudici a scegliere il vincitore.
Il programma nella scorsa puntata ha decretato i tre fotografi che questa sera si contenderanno il premio finale di 100 mila euro, finora il più alto al mondo per un concorso fotografico.
Non solo ma il vincitore avrà anche un posto di lavoro presso Fabrica la fucina azienda artistica di Oliviero Toscani. E’ dunque comprensibile che l’adrenalina questa sera sarà molto alta per il tre Talent che si contenderanno il primo posto in classifica a livello europeo.
Sono trascorse sette puntate durante le quali i fotografi sono andati da Napoli a Manchester. Adesso è venuto il tempo di affrontare l’ultima sfida, la più difficile e complicata dal punto di vista emotivo, ma anche la più delicata perché il tema da trattare è estremamente attuale e controverso.
Si tratta di immortalare in immagini la crisi dei migranti, un tema sempre più attuale e pressante per l’Europa intera. Il giudice Oliviero Toscani era stato ho chiaro fin dall’inizio del talent: “la fotografia deve avere a che fare con il racconto della condizione umana”.
E su questo tema sono concordi anche i colleghi che fanno parte della giuria di quest’anno ovvero Elisabeth Biondi e Mark Sealy. Quest’ultimo ha dichiarato che il programma è un percorso essenziale ed ha sottolineato l’influenza della fotografia nelle varie culture a livello internazionale.
Questo concetto viene espresso proprio questa sera perché ognuno dei tre finalisti dovrà documentare attraverso le immagini la storia della migrazione e della integrazione.
Dovranno documentare, attraverso immagini e scatti i racconti di chi è riuscito a costruirsi una nuova esistenza investendo ad esempio nello sport e nell’arte. E’ il caso di un ragazzino siriano che a Berlino ha creato la Harac Dance Company con altri rifugiati.
Ci verrà spiegata, poi, la vicenda di un diciottenne ghanese che oggi si esibisce con musicisti immigrati di seconda generazione nella piccola orchestra di Torpignattara a Roma.
Poi è la volta di un ragazzo del Sudan che in Inghilterra ha creato una squadra di calcio con altri migranti.
I tre finalisti hanno il compito di conoscerli e di rappresentarli.
Ad accompagnarli in questa nuova prova un fotografo che ha raccontato davvero tutta l’umanità soprattutto in contesti molto difficili e di guerra. si tratta di Gary Knight. Ha iniziato la sua carriera nel 1988 nel sud-est asiatico ed ha immortalato per immagini l’invasione dell’Iraq, la guerra in Afghanistan, il Darfur.
Quando gli è stato chiesto che ne pensasse della finale ha risposto: Credo che i concorrenti hanno dovuto affrontare una prova molto difficile ed in poco tempo. Io non li ho affatto invidiati e forse non avrei potuto fare di meglio.