Questa sera i protagonisti di uno dei viaggi più affascinanti della TV si trovano a Goa: un porto coloniale che è stato creato dai portoghesi e che tutt’ora non riesce a dimenticare la presenza dei colonizzatori. Infatti alla cultura portoghese si ispira proprio ogni aspetto anche nella vita quotidiana degli abitanti del posto.
Come accade sempre ad Overland il viaggio è un momento di riflessione sulle caratteristiche dei luoghi nei quali ci si reca. Si analizzano ad esempio la storia locale e la religione passando attraverso tutte le sfaccettature artistiche, architettoniche e paesaggistiche che compongono la cultura locale.
La spedizione di Overland si immerge in fondali marini alla ricerca di antiche navi e di relitti di imbarcazioni mercantili affondate in epoche passate e mai riportati alla luce. Sarà una visione sorprendente, la cui suggestione è amplificata dai mezzi tecnici utilizzati dai conduttori e dalla troupe.
Il viaggio poi continua verso l’India del nord, che coniuga antiche tradizioni con la modernità delle tecnologie. Vedremo mercati rionali ancora immersi nelle atmosfere di cento o duecento anni fa, e mentre anche il modo di vendere è quello di una volta, si vedranno avventori parlare regolarmente con uno smartphone: si unisce così il vecchio al nuovo per dare ai telespettatori la sensazione di come sia l’India al giorno d’oggi.
Poi si torna purtroppo nella miseria. I due padroni di casa visitano una baraccopoli di Mumbai. Camminano tra vicoli strettissimi ma molto suggestivi in cui un’umanità variegata e molto sofferente vive la propria quotidianità. Quando la popolazione locale si rende conto della visita di Overland, accoglie la spedizione letteralmente a braccia aperte felice di una sorpresa inaspettata, ma soprattutto desiderosa di scambiare un’esperienza di vita insieme a estranei.
Sotto questo punto di vista la puntata di oggi mostra un’India al valico tra due mondi, il moderno e l’antico. È sorprendente notare come ancora oggi l’India sia divisa in due fasce sociali: una molto ricca, l’altra molto povera. Un divario sociale che si è accentuato molto di più nel tempo e invece di rendere la vita uguale per una più ampia fascia di popolazione, l’ha resa sempre più complicata per coloro che non riescono neanche ad assicurarsi un pasto quotidiano.
Mumbai con la sua baraccopoli brulicante di poveri è proprio l’aspetto più impressionante di questa realtà. Così al fascino moderno delle grandi metropoli, si affianca l’estrema povertà, la miseria e spesso la disperazione, di coloro che non riescono a pensare neanche ad un futuro immediato.
Il merito di Overland è di mostrare realtà altrimenti non visibili. I due conduttori Beppe e Filippo Tenti viaggiano in una realtà non turistica, ma quasi in una dimensione dell’anima. Vanno alla scoperta di situazioni ed elementi locali che sfuggono al viaggiatore di massa.