I conduttori di Stricia la notizia Salvo Ficarra e Valentino Picone si sono esibiti nel ruolo inusuale dei due protagonisti dell’opera di Aristofane.Erano, infatti, inseriti nel programma del 54° ciclo di Rappresentazioni Classiche al Teatro Greco con la commedia “Le Rane”. Le date in cui si sono esibiti erano dal 12 al 15 luglio.
E così, prima di riprendere il loro posto, il prossimo anno, sul bancone di Striscia la notizia, i due siciliani, arrivano come ospiti di una sera di mezza estate, sulla rete leader di viale Mazzini. E si propongono in una veste inedita, in uno spettacolo accolto, tra l’altro favorevolmente dal pubblico e dalla critica. I due protagonisti hanno dato vita ad uno spettacolo moderno, con grandi effetti visivi per la cui realizzazione sono stati impegnati 42 attori con le musiche eseguite dal vivo dei ‘SeiOttavi’.
La commedia di Aristofane “Le Rane” fu rappresentata per la prima volta nel 405 a.C. alle Lenee, feste dell’antica Atene dedicate al dio Dionisio. Fu accolta con un grande successo e replicata, forse l’anno successivo. Le repliche, a quei tempi erano alquanto atipiche. Ma il lavoro aveva un grande valore artistico e sociale.Inoltre era un periodo molto difficile per Atene che stava per perdere la supremazia. Un anno dopo si sarebbe arresa a Sparta. Il popolo sentì che l’ironia presente nella commedia si riferiva anche alla situazione politica. E, con un excursua temporale, Ficarra e Picone uniscono il passato al presente.
Le Rane | la trama
La vicenda inizia dopo la morte di Euripide, quando la tragedia greca sembra ormai destinata a scomparire.
Dioniso, il dio del teatro, scende nell’oltretomba per riportare Euripide in vita. Lo trova impegnato in un furioso litigio con Eschilo: i due dibattevano per stabilire chi dei due fosse il più grande poeta tragico.
Dioniso si erge a giudice della diatriba: antepone il senso della giustizia e il bene dei cittadini alle proprie preferenze personali e finisce per assedgnare la vittoria ad Eschilo il cui compito è di salvare Atene dalla situazione disastrosa in cui si trova.
Eschilo, alla fine, si fa convincere a tornare tra i vivi lasciando a Sofocle il trono alla destra di Plutone. Ma si fa promettere che non lo cederà mai a Euripide.
La commedia di Aristofane, maestro della comicità e dello sberleffo, ha superato i secoli ed è arrivata fino ad oggi mantenendo intatta la capacità di far riflettere ironicamente suscitando sorrisi spesso amari.
La regia teatrale è di Giorgio Barberio Corsetti, quella televisiva di Duccio Forzano.