Presentato in anteprima assoluta nel corso della 22esima edizione di Cartoons on the Bay, il film d’animazione – della durata di 26 minuti – vuole ricostruire la storia di Alessandra e Tatiana Bucci, ebree italiane di Fiume. Le due sorelle avevano rispettivamente 6 e 4 anni quando il 29 marzo del 1944 furono deportate ad Auschwitz insieme alla madre, alla nonna, allo zio e a un cugino. Il viaggio in treno, lungo quasi mille chilometri, terminò il 4 aprile.
Il film, coprodotto da Rai e Larcadarte con la collaborazione del Miur, comprende la partecipazione di alcuni volti noti del piccolo schermo nel ruolo di doppiatori. La voce narrante della storia sarà quella di Loretta Goggi, che interpreta Andra, mentre Leo Gullotta sarà il papà delle due bambine. A Laura Morante è affidato il doppiaggio della voce della mamma di Andra e Tani.
I disegni del cartoon sono stati realizzati da Annalisa Corsi. Si tratta del primo film di animazione europeo sull’Olocausto. La messa in onda del lavoro firmato da Rosalba Vitellaro e Alessandro Belli era stata annunciata in occasione della presentazione del palinsesto Rai dedicato al ricordo delle vittime della Shoah, che si celebra ogni anno il 27 gennaio.
“Appena arrivate al campo – ricorda Tati – ci fecero indossare vestiti grandi e sporchi. Poi ci marchiarono con il numero che ancora oggi portiamo sul braccio. E che non abbiamo mai voluto cancellare”. A lei fu tatuato il numero 76484, alla sorella il 76483. L’incoscienza dell’età e la simpatia di una guardiana del blocco del lager furono gli elementi determinanti per la loro salvezza; un destino rarissimo che ci consente ancora oggi di ascoltare la loro voce e i loro ricordi.
Ad Auschwitz, su oltre duecentomila bambini deportati, poco meno di cinquanta sopravvissero. Andra e Tati furono liberate il 27 gennaio 1945, quando le truppe dell’Armata Rossa, nella loro avanzata, aprirono i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Con la liberazione, Andra e Tati, senza documenti, lontane dai loro familiari, vennero portate prima a Praga, poi un anno dopo trasferite in Inghilterra. Nell’Europa che si riprendeva dalla guerra ci vollero quasi due anni prima che potessero essere ricongiunte con i loro genitori.
Oggi Andra e Tati vivono tra Padova, gli Stati Uniti, dove abitano le figlie, e Bruxelles, dove vive Tatiana. Ma tanti mesi li passano con i ragazzi di tutta Italia, per raccontare e ricordare con loro quella terribile esperienza che ha segnato la loro infanzia. “Abbiamo avuto il coraggio di tornare ad Auschwitz solo nel 2005. E poi ci siamo venute sempre, anche più volte all’anno – ha detto Tati che promette: finché le forze ce lo permetteranno, continueremo a tornare”.
Lasciare un commento su un simile argomento non è semplice. Ho 44 anni e quando frequentavo la terza superiore ho avuto la fortuna di conoscere Liana Millu. E’ stato l’Istituto scolastico a organizzare l’incontro e per me è stato molto importante. Mi ha fatto capire le dimensioni dell’olocausto, della necessità che tali testimonianze continuino ad essere portate nelle scuole e soprattutto l’impossibilità di giustificare quelle atrocità. Ma il Mondo purtroppo non è in grado di imparare dal passato.