Una volta anticipati i temi di questa serata, apertura consueta con lo scrittore e alpinista Mauro Corona che è in collegamento: il tono è improntato alla colloquialità, come ad esempio dimostra un simpatico battibecco sul look di Corona. La prima parte dell’intervista vuole scoprire cosa ha fatto Corona in estate. L’intervistato ha avuto qualche problema con Agorà estate e la sua conduttrice Monica Giandotti: ad infastidirlo, dice, il fatto che sia stato interrotto durante un suo intervento. La Berlinguer saggiamente stempera, anche perché il contenitore mattutino va in onda sulla stessa emittente di #cartabianca.
Si scende poi su argomenti di attualità: per Corona l’esecutivo giallo-verde non durerà. Controllare Corona non è semplice, vista la sua imprevedibilità. La conduttrice è brava però a non far deragliare la conversazione e a riportarla sui binari giusti. “Il premier Conte? Una pedina mossa da Di Maio e Salvini: non conta nulla“, dice senza mezzi termini. È proprio la schiettezza, che rischia di sfociare nel populismo, il suo punto di forza: la trasmissione punta molto su questa peculiarità e sulla capacità della conduttrice di stuzzicarlo senza però eccedere.
Con l’alpinista si analizza anche quanto accaduto dopo il crollo del ponte Morandi a Genova: i problemi maggiori riguardano gli sfollati, molti dei quali non sanno dove andare, come testimoniato in un servizio. Nel corso del suo intervento attacca l’ex Presidente della Repubblica Napolitano. Bianca Berlinguer prova a calmarlo ma lui si dice pronto a lasciare il collegamento perché secondo lui la giornalista svicolerebbe. Ma è solo un attimo di sfogo. “In Italia vanno trovati i responsabili“, dice a proposito della tragedia avvenuta a Genova. E sulla possibilità di Nicola Zingaretti segretario Pd dice: “Preferisco il fratello (l’attore Luca, ndr) che risolve i casi!“.
Interrogato sul caso che ha coinvolto Asia Argento quest’estate, Corona non si sbilancia perché “è necessario avere le prove” prima di parlare. Quello che però lo infastidisce è che l’attrice, così come tante altre colleghe, hanno denunciato gli abusi subiti dal produttore Weinstein troppo tempo dopo l’accaduto. Si spazia dunque su argomenti di varia natura, che solleticano la forza oratoria di Corona che non ha peli sulla lingua e parla senza filtri: contenerlo è difficile, ma è proprio il suo stile nell’affrontare le diverse tematiche a renderlo televisivamente accattivante.
Bianca Berlinguer accoglie in studio il vicepremier Luigi Di Maio. Inizio soft con una domanda sulle vacanze estive, un modo per far acclimatare l’ospite. Poi, spazio alla questione sanzioni nei confronti dell’Ungheria di Orban, per poi allargarsi sull’annosa problematica immigrazione, rafforzata da un servizio che racchiude testimonianze di richiedenti asilo eritrei in Italia.
Bianca Berlinguer tiene bene l’intervista e i suoi tempi, passando da un argomento all’altro dando ad ogni tema il suo adeguato spazio. Dall’immigrazione ci si sposta sul tema giustizia, anche in relazione al caso Diciotti e alle ricadute giudiziarie su Matteo Salvini. Dal caso dei rimborsi elettorali del Carroccio alla legge di stabilità, il colloquio prosegue su un ritmo intenso. Inevitabile il passaggio sul tanto discusso reddito di cittadinanza di cui viene ribadita la prossima entrata in scena, a partire dalla legge di stabilità.
Il passaggio successivo dell’intervista al Ministro del lavoro e dello sviluppo economico riguarda la questione Ilva. Anche in questo caso il resocontro fornito da Di Maio è abbastanza completo ed esaustivo, per poi affrontare uno dei temi più recenti dell’ultimo periodo, come la proposta di tenere chiusi alcuni negozi la domenica. Si spezza il dialogo one-to-one con i dati forniti dal sondaggista Antonio Noto.
Altro ospite: ecco Nicola Zingaretti, aspirante segretario del Pd. L’attuale governatore del Lazio spiega i motivi che lo hanno spinto a candidarsi al principale partito della sinistra e quali sono le linee programmatiche. Per tastare il polso della situazione a sinistra, un servizio racconta le feste dell’Unità a Bologna e Ravenna: non sono pochi gli scontenti. Anche in questo caso, interviene Antonio Noto con i suoi sondaggi, stavolta tarati ovviamente sul Pd. Secondo le rilevazioni, Delrio sarebbe il preferito dei seguaci del Pd, anche se con un leggerissimo vantaggio percentuale: 51% per l’ex ministro delle Infrastrutture, 50% per Zingaretti.
Terminati i faccia a faccia con i politici, parte il talk: gli ospiti sono i giornalisti Massimo Giannini, Mario Giordano e Peter Gomez. Il confronto verte sugli argomenti affrontati finora, con un’analisi anche delle dichiarazioni rilasciate dai precedenti intervistati. I sondaggi di Noto sulle attuali intenzioni di voto degli italiani arricchiscono il dibattito che si incentra anche sulla legge di stabilità e sulla tenuta dell’esecutivo. Niente toni alti né provocazioni: ognuno esprime il suo parere, anche in maniera incisiva (in particolare Mario Giordano), senza però accavallarsi sull’altro, grazie anche alla capacità della conduttrice di tenere le fila del discorso e di moderare bene il talk.
Nell’ultima parte della trasmissione, Bianca Berlinguer apre il collegamento con Massimo Cacciari. Con l’ex sindaco di Venezia, la giornalista analizza i risultati delle recenti elezioni svedesi allargando la riflessione alla stabilità dell’Unione Europea. L’intervista, come accaduto anche con i precedenti interlocutori, spazia a tutto campo concentrandosi poi sulla politica italiana, tra le cause del successo alle elezioni della Lega e le difficoltà interne al Partito Democratico. Anche Cacciari è poco ottimista sulla tenuta alla distanza del Governo attuale.
Prima della chiusura riappaiono i tre protagonisti del talk, che nello spazio con Cacciari non erano in studio: scaletta un po’ strana, potrebbe darsi che il blocco con l’intervista al filosofo possa essere stato registrato. Con i saluti agli ospiti la puntata si conclude: prossimo appuntamento martedì 19 febbraio alle 21.15, su Rai 3.