Come Alessio Vinci, che ha lasciato il giornalismo per approdare infine ad Alitalia, diversi hanno risposto alle campane sonanti della politica.
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Uno su tutti: David Sassoli. Conosciuto dal pubblico come mezzobusto del Tg1, anni dopo i telespettatori ne hanno ritrovato il volto nei cartelloni del PD affissi sui muri della Capitale. Trasformati dunque i telespettatori in potenziali elettori, nel 2009 Sassoli viene eletto Capogruppo del Partito Democratico all’ Europarlamento; nel 2014 si candida a sindaco di Roma, ma è Ignazio Marino ad avere la meglio. Attualmente è ancora al Parlamento Europeo, e le sue dichiarazioni lo descrivono intento a dedicarsi esclusivamente alla politica.
A proposito di parlamento Europeo, anche Michele Santoro è volato a Bruxelles. Nella stessa lista era candidata Lilli Gruber, giornalista pure lei. Era il 2004: dopo il cosiddetto editto bulgaro, Santoro, portava la battaglia per la libertà d’informazione fuori dal piccolo schermo. Un’esperienza durata però appena un anno, dato che nel 2005 sarebbero arrivate le dimissioni. Lilli Gruber invece, avrebbe portato l’impegno fino a conclusione nel 2009. Ma per entrambi c’era nuovamente la tv in cantiere: Annozero per lui (2006), Otto e mezzo per lei.
Piero Marrazzo, prima di essere presidente della Regione Lazio e prima dello scandalo sessuale che lo ha coinvolto, era conduttore di Mi manda Rai 3. L’azienda lo ha riaccolto su Rai 2 affidargli la conduzione di Razza Umana, che però non ha avuto un seguito.
Altro caso, quello di Piero Badaloni, giornalista che sarebbe tornato in Rai dopo un mandato come presidente della giunta della Regione Lazio.
La lista potrebbe allungarsi ulteriormente, tra dirigenti che dopo essersi occupati di tv cambiano settore e nomi noti che sfruttano la popolarità per raggiungere nuovi traguardi. Tentativi che però spesso si rivelano fallaci, conseguenza di quella illusione di onnipotenza che dona la tv: la sensazione di poter fare tutto, o almeno di poter ambire a qualsiasi incarico.
Alssio Vinci ne è un esempio per eccellenza: lasciata Mediaset, il ruolo di direttore editoriale di Agon Channel naufraga insieme allo stesso canale. E pensare che ora Telese a Matrix fa la metà dei suoi ascolti…