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Ecco tutte le valutazioni del Moige su ognuno dei programmi IN:
X Factor 2015
Genere: Talent show
Rete: Sky1
In onda: dal 10 settembre al 10 dicembre, il giovedì alle 21.10
Il talent, format ideato da Simon Cowell, è giunto alla nona edizione senza perdere il fascino sul pubblico né le qualità positive.
Rispetto ad altri talent qui non si cerca né si stimola l’antagonismo tra concorrenti, al contrario vi è una competizione sana in un clima di amicizia e aiuto reciproco. Protagonisti sono la musica, di cui si evidenziano anche aspetti culturali e storici, e i ragazzi con le loro capacità e la loro passione per il canto e la musica. Quest’anno più che in passato anche il clima tra i giudici – Fedez, Elio, Mika e Skin – è stato simpatico, allegro e anche di contrasto ma senza eccessivi protagonismi a scapito dei concorrenti.
Conduttore ancora una volta un bravissimo Cattelan, che oltre a portare avanti in maniera professionalmente impeccabile la conduzione la arricchisce con le sue doti di simpatia, ironia e umanità nel rapporto e nella condivisione dei “destini” dei concorrenti. Immancabile Tommassini che valorizza ogni singola esibizione col suo tocco artistico.
Il livello dei concorrenti è sempre molto alto, come la professionalità e la dedizione con cui i giudici si impegnano a preparare le esibizioni dei loro ragazzi, cosa che consente di assistere a performance coinvolgenti e originali: questo sicuramente è il motivo per cui il programma oltre ad avere un enorme seguito nel pubblico giovane, da sempre dedito a coltivare la musica, ha selezionato un pubblico di appassionati di musica di tutte le età, rendendolo fruibile per una visione genitori-figli.
Curioso come George
Genere: Tv per bambini e ragazzi
Rete: Frisbee
In onda: da settembre 2015, tutti i giorni, in vari orari
George è una simpatica scimmietta, che vive insieme al suo padrone Ted, “l’uomo con il cappello giallo”. Passa le giornate sempre in movimento, alla continua ricerca di novità. Le sue azioni ed intenzioni sono descritte da una voce fuori campo, poiché George si esprime solamente emettendo dei versi. Nonostante ciò, capisce e si fa comprendere bene da chi lo circonda.
L’impegno lo spinge a mettersi alla prova in ogni campo. Per questo, spesso si cimenta in imprese più o meno complesse con le sue sole forze, guidato dall’intuito e da un po’di incoscienza. Così, quando sta per combinare qualche pasticcio o non riesce a centrare il suo obiettivo, accorrono Ted e gli amici per aiutarlo. Sono loro a dargli i giusti consigli e a fornirgli insegnamenti di natura pratica, in particolar modo relativi a fenomeni fisici e scientifici. La scimmietta può far dunque tesoro di queste indicazioni e acquisire un bagaglio di conoscenze significativo.
George altro non è che la metafora di un bimbo. Come quest’ultimo, è attirato dagli oggetti che vede intorno a lui, vuole conoscere sempre cose nuove, ma ha necessità di una guida che lo educhi. Il cartone, quindi, tramite le vicende raccontate, ribadisce l’importanza degli adulti e per estensione dei genitori come pilastri fondamentali per la crescita e l’educazione di un bambino. Inoltre, riesce a spiegare con un linguaggio semplice concetti complessi, che possono essere così agevolmente compresi dai piccoli telespettatori sintonizzati.
Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza – La diversità è una ricchezza
Genere: Spot
Il 20 novembre 2015 è stata celebrata la Giornata internazionale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza per ricordare l’approvazione, nel 1989, della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Per questa importante occasione, l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza ha promosso una campagna di comunicazione sociale incentrata sul tema della diversità.
I testimonial che si sono fatti portatori di questo messaggio sono stati alcuni dei protagonisti della serie “Braccialetti Rossi”. Davide, Tony, Nina e Chicco siedono su un pattino in spiaggia e osservano un gruppo di coetanei al quale vorrebbero unirsi, ma questi non li vogliono conoscere perché li considerano diversi. La ragazza allora mostra ai suoi amici un libricino che, sfogliato velocemente, crea l’effetto del movimento di un fiore che sboccia, fenomeno che non si verificherebbe se ogni pagina del libro non fosse diversa. La diversità è una ricchezza e con questa consapevolezza i quattro ragazzi si rincuorano e sorridono.
Lo spot ha come target soprattutto gli adolescenti, che attraversano l’età in cui è più difficile accettarsi e di conseguenza accettare il diverso da sé, tendendo ad emarginare i più deboli e i non omologati. Riconoscere e apprezzare la propria unicità significa comprendere che si è tutti diversi, ma tutti uguali davanti ai diritti fondamentali dell’esistenza. Contrastare l’intolleranza nelle giovani generazioni è di certo il gesto più utile per risolvere grandi e piccoli conflitti.
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Queste le valutazioni per i programmi OUT.
Grande Fratello 14
Genere: Reality
Rete: Canale 5
In onda: dal 24 settembre al 10 dicembre, il giovedì alle 21.15
Il GF 14 è Everywhere, un’edizione sempre più social, per fornire un costante contatto con il pubblico televisivo durante la diretta del giovedì sera. Anche quest’anno era presente una concorrente nata con un sesso diverso e per una settimana sono stati ospitati in casa una coppia di coniugi nati entrambi con sesso diverso. Curiosare tra problematiche complesse è ormai una costante del Grande Fratello che più che cercare pieghe sociologiche nelle storie dei concorrenti, sembra andare a stuzzicare gli aspetti più voyeuristici del pubblico. Un’altra novità sulla quale si è puntato quest’anno è stata la partecipazione di un concorrente non udente al quale tutti hanno mostrato solidarietà ma che è stato eliminato alla prima nomination. Tutti i protagonisti si sono rivelati sempre più personaggi e sempre meno persone, nonostante gli stravolgimenti in corso escogitati dagli autori del GF il gioco è ormai stanco e ripetitivo, i concorrenti interpretano un ruolo cercando di assecondare i desideri di un pubblico che, da ex spettatori, conoscono benissimo. Purtroppo non trattandosi però di attori talentuosi appaiono il più delle volte stucchevoli. I commenti degli opinionisti in studio più che un’analisi sociologica hanno rappresentato una critica vuota dei comportamenti di giovani messi sotto pressione dal giudizio mediatico.
Kick Chiapposky – Aspirante Stuntman
Genere: Tv per bambini e ragazzi
Rete: K2, Disney XD
In onda: da settembre 2015, tutti i giorni, in vari orari
Ogni bambino ha un sogno nel cassetto: diventare un pompiere, un calciatore, magari un astronauta. Clarence “Kick” Chiapposky invece vuole fare lo stuntman. Ha 13 anni ed è basso di statura, ma questo non gli impedisce di inseguire il suo obiettivo. Ogni giorno, armato di tuta e casco, dà vita a spericolate avventure con l’impacciato Gunther, suo migliore amico.
Lo svolgersi degli avvenimenti segue un ritmo spesso forsennato, che non permette subito al telespettatore di comprendere quello che sta succedendo. Inoltre, ciò che accade a Kick è piuttosto improbabile per un ragazzino. È vero che si tratta di un cartone animato, regno per eccellenza della fantasia, ma risulta impossibile pensare anche per assurdo che un bambino possa fare salti fino al cielo o schiantarsi senza riportare nemmeno un graffio.
Inoltre, il contesto sociale e familiare in cui vive non è dei migliori. Ad esempio, Kick e Gunther frequentano un negozio di alimentari dove lavora Wade, un ragazzo scapestrato e combinaguai, per loro un grande amico, ma di certo non un ottimo modello a cui ispirarsi.
Peggio ancora la famiglia. I genitori sono evanescenti e si interessano ben poco di quanto fa il figlio, al punto tale da non conoscere affatto la reale “attività” di Kick, lasciato sostanzialmente in balìa di se stesso. Non stupisce, dunque, che il mito del bambino sia uno stuntman il cui motto è “Vivi fino a farti male”, un messaggio decisamente sbagliato da trasmettere ai bambini che guardano il cartoon.
Alessi
Genere: Spot
È chiaro che si tratta solo di un litigio ironico, di certo colpisce l’attenzione come tutte le liti in televisione e non passa inosservato, ma vedere degli utensili da cucina usati come oggetti per offendere, proprio quelli che molti hanno ricevuto in regalo il giorno del matrimonio, fa un certo effetto.
Sulla qualità e lo stile di Alessi non si può dire nulla, ma lo stesso non può dirsi per chi ha pensato di promuovere il marchio scherzando sulla violenza domestica. Gli oggetti sono in primo piano, non compaiono persone, si sentono solo delle voci urlanti di una coppia mentre sottopiatti, apribottiglie, caffettiere e teiere volano da una parte all’altra sullo sfondo di una casa vuota.
Nonostante il tentativo originale di far vedere gli oggetti fuori dal loro utilizzo reale e mostrarci una scena di vita quotidiana non stereotipata, l’effetto finale può diventare irritante e forse per qualcuno anche molto triste.