Quando sembrava che Teresa Iorio e Pietro Mori avessero conquistato la propria felicità ecco apparire nell’ultima scena una sorta di ombra e una voce fuori campo che mormora: “ciao Pietro non riconosci più tua moglie?” Espressioni di stupore sul volto del protagonista e il nome della donna che gli sfugge di bocca lasciano capire che non sono bastate 10 puntate per raggiungere quello status sentimentale da favola degli anni Cinquanta al quale avevano mirato per tanto tempo. {module Pubblicità dentro articolo}
Ci sarà una seconda serie ricominceranno guai, misteri, tradimenti d’amore, si apriranno altre storie, in barba ad Emile Zola al cui romanzo Au bonheur des dames, la serie è ispirata.
L’esempio più eclatante del micidiale “finale aperto” è riconducibile alla conclusione della quinta edizione di Squadra Antimafia. I fan della serie ricorderanno l’ultima scena nel corso della quale il vice questore Domenico Calcaterra (Marco Bocci) veniva liberato da una persona sconosciuta che apriva la botola e gli salvava la vita. I fan si ribellarono, ci fu una vera e propria levata di scudi contro il finale che ha lasciato col fiato sospeso per un anno intero. Abbiamo dovuto aspettare infatti la sesta serie per capire che era stata Lara Colombo (Ana Caterina Morariu) a salvare la vita al vicequestore. {module Pubblicità dentro articolo}
Medesimo espediente era stato utilizzato nella prima e nella seconda stagione di “Una grande famiglia“ serie andata in onda su Rai Uno con Alessandro Gassman, Stefania Sandrelli e Giorgio Marchesi. Alla fine della prima stagione mentre la famiglia era riunita a pranzo, all’improvviso si apre una porta ed appare Edoardo Rengoni interpretato da Alessandro Gassman. Da sottolineare che Rengoni era considerato morto già da tempo. Stesso espediente ha funzionato anche alla fine della seconda stagione. La scena finale ritraeva Stefania Sandrelli che risponde al telefono. La voce di una bimba le dice “ciao nonna come stai?” e sul volto dell’attrice si dipinge un’espressione di grande stupore. Con le parole “ma chi è che parla?” scorrono i titoli di coda. Si è dovuto attendere un anno intero per scoprire che quella bambina era la nipote, la figlia di una figlia segreta di Stefania Sandrelli.
Adesso con “Il Paradiso delle signore” ci risiamo. Bisognerà attendere ancora almeno un anno per sapere quanti altri segreti e misteri nasconde ancora Pietro Mori. Il tutto ad uso e consumo di un pubblico che gradisce e gratifica le serie con alti ascolti.
Ma quando alla fine la vasta platea televisiva comincia a restringersi e l’Auditel inizia ad essere tiranno, ecco che finalmente arriva un finale, qualunque esso sia. Il prodotto non essendo più in grado di catturare il pubblico, va cancellato. E’ accaduto proprio con Una grande famiglia, bloccata alla terza stagione.
È da tempo che la lunga serialità italiana non riesce più ad avere un finale stabile. Stagione dopo stagione gli eventi ed i protagonisti si accavallano e la sceneggiatura non riesce più a dare uno svolgimento credibile ai fatti che si susseguono.
Solo alla miniserie è rimasto il pregio di dare un finale esaustivo al racconto televisivo.