A tra poco con la diretta.
Inizia Niagara – quando la natura fa spettacolo, sappiamo cosa sia il Niagara, una forza della natura, una bellezza molto amata forse anche troppo, infatti si è creato un mondo artificiale intorno alla famosa cascata. Licia Colò ci introduce in questo viaggio, come se fossimo un uccello migratore pronto a girare il mondo. Licia vorrebbe trasformarci con questo programma in inpavidi cavalieri a difesa del creato.
Licia sarà accompagnata da Ely un drone che ci regalerà attimi spettacolari dall’alto. Oggi siamo con la conduttrice in Islanda, un isola magica piena d’atmosfere e luci soffuse. La Colò si dirige verso una laguna piena di iceberg, che sono un grande patrimonio per questo paese, il turismo è attratto da questi paesaggi diventando fonte di reddito per molti islandesi.
Tra poco la conduttrice raggiungerà il secondo iceberg più grande al mondo, dopo quello della patagonia. Purtroppo si stà sciogliendo piano piano per colpa del cambiamento climatico. Questi galleggianti del mare sono pieni di sfumature e di colori, i loro spessori di ghiaccio rappresentano la loro età come i cerchi all’interno degli alberi.
Licia parte per raggiungere il ghiacciaio grande come l’Umbria, è accompagnata da Magnuss una guida del posto, perchè per fare questi tipi di percorsi, ci vuole molta attenzione e preparazione.
Magnuss racconta che il ghiacciaio si sta ricoprendo di rocce, perchè le montagne collassano, anche loro per colpa dello scioglimento del ghiaccio. Questi scenari sono davvero suggestivi e fanno capire l’orgoglio islandese nel difendere e amare questa isola. Licia è arrivata nel parco naturale più grande d’europa, ed è unico al mondo anche perchè sotto il ghiacciaio scorre il magma.
Come sono in estinzione i ghiacciai, anche gli animali si estinguono purtroppo. Un animale che i nostri figli forse non vedranno è uno dei più forti e simbolici della natura, l’elegante e maestosa tigre. Magnifica e potente con una volontà d’acciaio, la tigre domina i suoi territori.
Licia vuole raccontare la storia del’Ranthambore National Park in India, in questo parco le regine sono le tigre, che sono le guardiane di questo territorio. La tigre di questa storia ha cinque anni, ma anche lei ha un problema, non è diventata ancora mamma.
Di solito una tigre all’età di 5 anni hanno almeno un cucciolo, Sundhari ha un compagno Star, lui ha sua volta si accoppia con Kishna un altra tigre femmina per avere dei figli. Sundhari allora cerca in tutti i modi di rimanere incinta e si rivolge ad un altro maschio.
Sundhari rimane incinta finalmente e si ritira scappando da Star, lei ora vive nell’altro territorio dell’altro maschio. Sembra andare tutto bene per lei, ma ad un certo punto arriva Star che non riconosce i figli e vuole ucciderli. I piccoli terrorizzati dallo scontro genitoriale fuggono dalla scena.
I due si affrontano su una collina fino all’ultimo sangue, Sundhari è ferita gravemente e quando si rialza non trova più i figli. Claudicante si trascina per cercare i suoi figli, non fermandosi davanti a niente, sembra troppo tardi ormai. Poi di colpo quando tutto sembra perduto, spunta una musetto dall’erba, i figli finalmente si ricongiungono con la madre.
La tigre sembra serena ormai, ma per scappare da Star, si dirige verso un aerea popolata dall’uomo, che probabilmente la scaccerà. L‘uomo è distruttore e sposta le tigri, cambiandogli habitat continuamente e rinchiudendole in piccoli spazi del parco.
Le tigri devono avere molto spazio per vivere la loro vita e più sono grandi, più avranno bisogno di spazio. Sundhari purtroppo non si trova più, i suoi cuccioli rimarranno soli, forse è morta per le numerose ferite, o per la crudeltà dell’uomo.
Torniamo in Islanda, in una delle scene del crimine del cambiamento climatico mondiale, che miete la sua prima vittima i ghiacciai. Valerio Rossi Albertini ci racconta come è cambiato il clima sui ghiacciai in Islanda, si assottiglia di circa un mtero ogni anno.
Il ghiaccio è un materiale di una caratteristica eccezzionale, mantiene la temperatura, sono come un termostato naturale che controlla che il calore non superi un certo valore. L’europa negli ultimi anni sta lottando per salvare i ghiacciai, anche se a volte non sa bene dove andare.
Licia si sposta in Slovenia, sui monti carsici, per ammirare quello che succede sotto al montagne. Le grotte di San Canziano, sono nelle tenebre, con il fiume Timavo che le scava, creando un scenario mozzafiato. Siamo alla scoperta di uno dei fiumi carsici più importanti d’europa, che appare e scompare dentro le montagne e riappare in Italia.
Il Timavo è soprannominato fiume fantasma, ed ancora oggi regna la sua leggenda e il suo segreto. Camminando nel centro di questa montagna accompagnata da un fiume che la plasma come un artista crea la sua opera d’arte. Queste grotte sono scolpite formando delle forme che sembrano delle statuette o delle grandi botti che contengono minerali.
Licia si fa aiutare da degli speleologi che conoscono benissimo queste grotte per fotografarle in tutta la loro bellezza e magnificenza. Quando il Timavo poi scompare all’interno della montagna, cala il silenzio, la voce del fiume non si sente più.
Il fiume ha portato negli anni purtroppo molta plastica, per colpo dell’uomo. Molti volontari si sono riuniti per difendere e ripulire questa meraviglia. Licia poi ci racconta una curiosità che ci fa capire come noi possiamo cambiare il corso della natura, si toccano delle stalattiti possiamo bloccare la loro crescita per colpa del nostro grasso cutaneo.
Il mondo sotterraneo è quasi inesplorato perchè vastissimo e inarrivabile in alcuni punti, come gli abissi, questo ci fa pensare che nonostante pensiamo di conoscere tutto, c’è sempre un mondo da scoprire.
Abbiamo visto come sia importante preservare paesaggi come questo e bisogna studiarli molto per capire come funzionino. Dall’abbondanza d’acqua, ci spostiamo verso la siccità, nel cuore dell’Asia in Kazakistan. In questo paese c’è un lago che sta scomparende e porta dietro con sè miseria e deserto.
L’ultima volta che c’era l’acqua era negli anni settanta, era navigabile, balneabile e ci si poteva pescare. Il lago è diventato un deserto salato, velenoso e la colpa è del cotone l’oro bianco dell’Asia centrale. I russi negli anni 50 trasformarono questa zona in una coltivazione di cotone, deviando il lago per costruire canali d’iirigazione da per tutto.
Questo è il disastro ambientale forse più grande della storia, una follia per far crescere il cotone nella sabbia, dividendo un mare, diventato poi lago, diventato oggi veleno. Il governo Kazako negli ultimi anni, ha deciso di reagire per salvare quel che rimane del lago, costruendo una diga per ripopolare d’acqua i villaggi, ormai persi nel deserto.
Licia racconta la storia di Angelo D’Arrigo, che volava con le aquile è ha insegnato agli uccelli a volare, lui entrava nella natura in punta di piedi. L’ultimo suo volo è stato nel 2006, non guidava lui però e gli è stato fatale. Angelo è stato un esempio per gli uccelli e per noi dimostrando che ci può essere armonia tra l‘uomo e gli animali.
Ci spostiamo in Perù, per parlare di Berta e dei suoi alpaca. Per la tradizione Berta dove seguire il suo animale e dopo che partorisce deve prendere il cucciolo in braccio, come il rituale vuole, per diventare la madrina della piccola alpaca.
Oggi è un giorno speciale, si tosano gli alpaca e la piccola deve stare attenata di non essere schiacciata dal branco. Berta è la sua ombra e la cerca e difende dalle avversità della vita e del tempo. Berta ogni volta che scompare la sua piccola perla bianca si perde con lei finchè non si ritrovano, per crescere insieme.
Il filo conduttore di questa puntata è l’acqua, il nostro pianeta è fatto dal 75 per cento d’acqua, infatti non dovrebbe chiamarsi pianeta terra, ma terra delle acque.
Ora ci spostiamo in Italia, nel fiume Pò il più grande del nostro paese. Un fiume che nel tempo ha cambiato percorso più volte, cambiando i suoi paesaggi e i suoi territori. Il Pò è da salvaguardare per il suo Habitat molto ricco, che va tutelato prima di tutto.
Licia sbarca sul delta del Pò, in cui da pochi anni si è creata un isola per la marea. In questa isola si posano molto uccelli che si fermano per risposarsi e ripartire per i loro lungi e interminabili viaggi. Nel parco del Delta ci sono qusi 15.000 fenicotteri rosa, come se fossimo in Africa.
Il Pò nasconde anche molte leggende, nel 1943 la nave San Giorgio viene requisita dai tedeschi. Solcavano queste acque ma si incaglio in un Delta che l’affondò, la nave scomparve per decenni e venne ritrovata solo qualche anno fa.
Per continuare il viaggio Licia, si fa acompagnare da un fotografo di fama mondiale Luca Bracali, che andrà a caccia della bellezza dello Stromboli. Questo vulcano è stato raccontato da Giulio Verne ed emerse 200 mila anni fà dal nulla. Luca tenterà di scendere dallo Stromboli ed arriva fino a pochi metri dai lapilli del vulcano.
Due ore e mezza di cammino per arriva in cima al vulcano, le condizione meteo non sono favorevoli ma si continua con il viaggio. Dopo tre ore d’attesa la fortuna premia Luca che arriva vicino alla bocca del vucano.
Il drone di Luca prende il volo, tra le esplosioni vulcaniche per fotografare da vicinissimo le bocche. La fatica premia regalandoci delle immagini spettacolari. Sembra come unp spalto di anfiteatro vuoto ma con i fumogeni accesi.
Niagara non vuole abituarsi alla bellezza e Licia Colò ci invita con lei in questo viaggio alla riscoperta della natura. La puntata termina qui, appuntamento alla settimana prossima.