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Il sindaco pescatore, film tv andato in onda su Rai1 in prima serata, lunedì 8 febbraio, ha raccontato la storia di Angelo Vassallo, (interpretato da Sergio Castellitto), sindaco di Pollica, piccolo centro del salernitano, ucciso nel 2010 con nove colpi di arma da fuoco. La sua colpa: essere riuscito a trasformare, prima sè stesso da pescatore a primo cittadino e, successivamente, il suo paese in un moderno centro turistico.
Sergio Castellitto, pur nella credibilità della sua recitazione, resta lontano, nell’immagine complessiva, dalla rappresentazione di un tipico pescatore del Meridione. Si nota una palese differenza con gli interpreti napoletani della pellicola, soprattutto con Renato Carpentieri ( nel ruolo di Gerardo Spira). Castellitto uomo e attore rimanda a personaggi di tutt’altro stile, uno per tutti, lo psicologo di In treatment della serie di Sky.
E’ come se fosse stato catapultato in una realtà che non gli appartiene e nella quale si sforza di immedesimarsi, senza riuscirci compiutamente. E non per suo demerito, solo perchè questo ruolo andava affidato ad un attore che avesse le radici nella terra di origine di Vassallo. E ne sapesse interpretare anche le sfumature linguistiche, quel dialetto che, invece Castellitto sembra aver imparato a memoria, provando e riprovando.
La sceneggiatura de Il sindaco pescatore non è banale, anzi ha cercato di rendere al meglio il personaggio nella sua drittura morale. Ed ha tentato anche di evitare la facile retorica, immancabile nella fiction italiana. Ma non sempre l’obiettivo è stato raggiunto, soprattutto nella seconda parte del tv movie quando gli eventi si avviano verso la drammatica conclusione. Nel breve tempo a disposizione, ad un certo punto gli eventi si sono succeduti in maniera più veloce: una necessità alla quale il regista Maurizio Zaccaro ha saputo far fronte grazie ad un ritmo incalzante.
Il timore era di trasformare Vassallo in uno dei soliti santini della fiction made in Italy. Fortunatamente non è accaduto, ma il messaggio di positività poteva essere ulteriormente amplificato se, ad interpretare Vassallo, ci fosse stato un attore più calato nel territorio raccontato.
A caratterizzare la pellicola è soprattutto l’ambientazione, il paesaggio che diventa, per certi aspetti, coprotagonista. Per la prima volta siamo in presenza di un prodotto che è stato girato quasi completamente in esterni. Complice la indubbia bellezza dei luoghi, la suggestione del mare e degli scorci panoramici, Il sindaco pescatore ha compensato alcune debolezze strutturali proprio con la coinvolgente spettacolarità della natura.