Le accuse di Bennet sono state rese pubbliche per la prima volta dal The New York Times ad agosto di quest’anno. Poi, il sito scandalistico TMZ ha pubblicato foto e messaggi privati riconducibili ad Asia Argento e Jimmy Bennet, dai quali sembrava emergere che i due avessero avuto una relazione.
Oltre alla violenza, Bennett ha denunciato di essere stato pagato per mantenere segreta la vicenda.
Nel frattempo, Asia Argento era diventata uno dei simboli principali del movimento femminista #metoo, nato sulla scia dello scandalo sessuale che aveva coinvolto il produttore hollywoodiano Harvey Weinstein.
Secondo Bennett, Asia Argento lo aveva pagato appunto per proteggere questa sua immagine di leader del #metoo. L’attrice italiana ha subìto le accuse, perdendo il suo posto di Giudice a X Factor.
La scorsa puntata di Non è l’Arena non ha aggiunto molto alla versione di Bennett. Massimo Giletti, in un’intervista, ha detto che qualcosa in Bennet non lo ha convinto. Ma non c’è stata alcuna rivelazione così significativa da stravolgere il quadro della vicenda.
Vedremo se stasera riusciremo a cogliere qualche elemento significativo in più.
Com’era successo già con Jimmy Bennett, Massimo Giletti prova a creare la suspense per mezzo di collegamenti con il dietro le quinte. Francamente, sembra un tentativo sproporzionato rispetto alla reale posta in gioco.
Inizia la parte di Non è l’Arena dedicata ad Asia Argento. Massimo Giletti raggiunge l’attrice nel backstage.
Entra Asia Argento.
Dice che quando ha ascoltato l’intervista di Bennett ha provato pena per lui. “I suoi occhi erano vitrei. Non c’era espressione. Ho rivisto il bambino-attore che poi non ha proseguito la sua carriera“.
Giletti esprime l’auspicio che i responsabili di Sky ascoltino l’intervista e rivedano la decisione della sua esclusione. La stessa Argento dice che spera che accada.
Aggiunge che il suo silenzio iniziale è dipeso dal fatto che non sapesse delle altre 183 donne che hanno subìto gli abusi da parte di Weinstein.
Asia Argento: “Io non ho avuto una relazione con Weinstein, non ho convissuto con lui. Dopo la sua violenza su di me, non ho nemmeno più lavorato con lui”.
La sera della violenza era stata portata dal produttore con la scusa di una festa. Una volta nella sua stanza, lui le chiese un massaggio, apparentemente innocuo. Lei capì che le cose non si mettevano bene. Poi lui le saltò addosso e consumò la violenza. “Dopo lo stupro ho sentito che lui aveva vinto. Aveva portato via una parte di me, la mia innocenza di ragazza”.
Per anni, dopo l’episodio, lei continuò a subire atteggiamenti al limite dello stalking da parte di Weinstein. Ma non lavorò più con lui, dice. Così si difende anche dalle insinuazioni dei molti che le hanno sempre detto di aver fatto tutto per avere una carriera di successo. Dopo il primo scoop del The New York Times, la Argento capisce le proporzioni dello scandalo, si fa coraggio e inizia a denucniare. Il suo primo, vero affondo pubblico è al Festival di Cannes.
Da quel momento la Argento diventa uno dei volti più noti del #metoo. Ma rimangono in molti ad accusarla di essere una prostituta che ha approfittato dell’occasione per fare carriera e ora vuole farsi pubblicità.
Qualche mese dopo, è morto suicida il suo compagno, lo Chef Antony Bourdain. Un fatto – dice – totalmente inaspettato e che l’ha devastata. Anche perché in molti anno iniziato ad accusarla di essere la responsabile del suicidio.
Ora il racconto arriva al momento cruciale: il secondo scoop del The New York Times. Entra in gioco Jimmy Bennett.
Asia Argento: “La cosa strana è che la soffiata al giornale è arrivata tramite un indirizzo email criptato e ad occuparsene è stata una giornalista di cucina e non un giornalista investigativo”.
L’intervista entra nel vivo.
Si racconta del rapporto tra Asia Argento e Jimmy Bennett. La Argento dice che per lei l’attore era “come un figlio perduto”, perché aveva lavorato con lui, l’aveva coccolato, aiutato e difeso quando avevano lavorato insieme e poi non l’aveva più visto.
Si era emozionata in maniera spropositata quando ha avuto l’opportunità di rivederlo dopo anni. E l’aveva scritto anche pubblicamente su Twitter.
La Argento nega che il giorno dell’incontro incriminato ci fosse un testimone oculare – “È per questo che non ne salta fuori il nome”, aggiunge – o che abbia fatto bere Bennett. Aveva contattato Bennett per rivedersi e lui aveva accettato, chiedendo se avesse anche potuto aiutarlo con un copione.
“Quando è arrivato, il copione non l’aveva portato. Mi ha detto che non lavorava da un sacco di tempo, con uno sguardo vitreo. Ho cercato di dirgli che prima o poi avrebbe ripreso a lavorare. Mi veniva da piangere. Quando lui mi ha detto che era nei casini, gli ho detto che forse ci sarebbe stata una piccola parte per lui in un film indipendente italiano“.
“Ci siamo abbracciati, dopo che gli avevo detto del possibile film insieme. In quel momento, lui ha iniziato a baciarmi e a toccarmi. Come un ragazzo con gli ormoni impazziti. Mi è saltato addosso ed ha avuto un orgasmo, dopo un rapporto completo. Io ero pietrificata, per me era come un figlio. Poi mi ha detto ‘Sei il mio desiderio sessuale da quando avevo 12 anni’. E si è scattato il selfie incriminato”.
La versione di Asia Argento ribalta quella di Bennett: seocondo la sua ricostruzione è lei ad aver subìto un rapporto sessuale non voluto.
Massimo Giletti ricorda ad Asia Argento che sul rapporto sessuale, secondo l’Avvocato di Bennett, lei ha dato tre diverse versioni.
La Argento dice che nella prima dichiarazione non ha parlato di rapporti sessuali perché per lei un rapporto sessuale deve essere consensuale. “E gli sms fatti uscire, in cui parlavo del rapporto, sono parziali: continuavano con i dettagli che sto raccontando adesso, dicendo che ero pietrificata perché un ragazzo mi era saltato addosso”.
“Ho fatto quello scatto sentendomi il suo trofeo di caccia. Dopo ho cercato di riportare tutto alla normalità e di tornare a quello che era il nostro rapporto normale”. È così che la Argento giustifica il fatto – apparentemente assurdo nelle versioni di entrambi – di essere andati insieme al ristorante. Un tentativo di rimozione in piena regola.
Poi Massimo Giletti fa vedere il biglietto originale che Bennett avrebbe scritto dopo il rapporto sessuale. Un elemento importante, perché lui dice di averlo scritto prima, lei che risale a dopo. Si può leggere che Bennet di dice contento che si siano “rivisti”, facendo pensare che la versione più credibile sul biglietto sia quella della Argento.
Viene mostrata anche la relazione di una psicoterapeuta a cui la Argento si era rivolta per superare il momento.
Uno dei passaggi controversi è quello in cui si parla della mancanza di reazione. Asia Argento: “Reagisco spesso così. La stessa reazione l’ho avuto durante la violenza subita da Weinstein. Ero pietrificata, non riuscivo a fare nulla“.
Successivamente, i due hanno avuto solo qualche contatto via social. In particolare, la Argento dice riceveva periodicamente foto erotiche su Snapchat, di cui era al corrente anche il compagno, Anthony Bourdain.
Giletti: “Questi fatti risalgono al 2013. Lo scandalo scoppia nel 2017. Dipende dal fatto che nel frattempo eri al centro dell’attenzione con il #metoo? Ti ha cercato?”.
Asia Argento: “No, non sono stata contattata se non per la richiesta di 3,5 milioni di dollari in cambio del silenzio”.
Continua, dicendo che non ha accettato di pagare perché altrimenti sarebbe stata un’ammissione di colpa. Questo anche se il suo compagno spingeva per pagare e chiudere la vicenda. Proprio il compagno Anthony Bourdain ha iniziato comunque a pagare, con una “rata” da 250mila Euro.
Poco dopo lo stesso Bourdain è morto. Solo qualche settimana dopo, è stato pubblicato lo scoop sul The new York Times.
Viene mandata in onda un’intervista realizzata da Non è l’Arena a Rain Dove, modella e figura ambigua della vicenda. Secondo Asia Argento, Rain Dove l’ha ingannata per poi poter rivendere gli sms e contribuire ad incastrarla. È la compagna di una sua fidatissima amica, presentatasi come un’agente al servizio della causa femminista. Grazie a quest’approccio riuscì a farsi raccontare ciò che poi – secondo Asia Argento – ha spifferato per soldi ai giornali.
L’intervista si chiude con una sorta di appello di Massimo Giletti ai responsabili di X Factor, affinché facciano nuove valutazioni, anche alla luce di questa intervista.
Alla fine, Asia Argento si lascia andare al pianto mentre racconta del peso di tutte le vicende che l’hanno coinvolta nell’ultimo anno, della devastazione interiore che ha provato quando hanno iniziato a chiamarla “pedofila”. Di quando l’hanno esclusa da X Factor ed ha dovuto mandare suo figlio a vivere negli Stati Uniti.
Asia Argento: “Voglio tornare a X factor e riappropriarmi della mia vita. Perché me lo merito e perché non ho fatto nulla di ciò di cui vengo accusata”.
Si chiude così un’intervista intensa. Il confronto continuo con la versione di Jimmy Bennett ha aiutato a mantenere un certo ritmo, nonstante la lunghezza ragguardevole.
Non ci siamo trovati di fronte a veri e propri scoop, ma Asia Argento ha avuto modo di far conoscere i dettagli della sua versione come in poche altre occasioni.
Difficile entrare nel merito. Il caso è molto complesso e pieno di sfumature che sconsigliano qualsiasi presa di posizione netta.
Va, però, registrato come la Argento sia stata nel complesso convincente, pur dando in alcuni casi risposte non facili da comprendere.