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Ecco i nomi: cominciamo da Rai1: il nuovo responsabile della rete che succederà a Giancarlo Leone è Andrea Fabiano. Ha ricoperto fino ad ora il ruolo di vicedirettore. Fabiano ha 39 anni ed è arrivato alla direzione di Rai1 probabilmente con la missione di svecchiare il pubblico della rete, essendo più giovane di Leone. Il nuovo direttore è entrato alla Rai alla fine del 1999, a 23 anni e il suo primo incarico era la direzione marketing. Si tratta in ogni modo di un uomo interno all’azienda. Leone, forte del successo ottenuto da Sanremo 2016, assumerà l’incarico di responsabile dell’intrattenimento Rai1.
Non fanno parte dell’azienda Rai i nuovi direttori di Rai2 e Rai3.
Infatti, a dirigere Rai Due sarà Ilaria Dallatana con alle spalle una lunga esperienza nella produzione televisiva prima in RTI e nelle reti Mediaset. Successivamente, quando si fondò nel 2001, la società Magnolia ricoperto il ruolo di amministratore delegato fino al 2014. Dunque la Dallatana entra per la prima volta in Rai con ruolo dirigenziale.
Sarà una donna anche il nuovo direttore di RaiTre, Daria Bignardi che arriva direttamente da La7 dove aveva condotto l’ultima edizione de Le invasioni barbariche. Il programma non era mai riuscito a decollare. La Bignardi, giornalista, scrittrice e autrice televisiva, è conosciuta anche per altri programmi come Tempi moderni e L’era glaciale condotto su Rai2, una sorta di versione riveduta de Le invasioni barbariche che non aveva conquistato il favore del pubblico. Ma ha legato il suo nome soprattutto alla conduzione delle prime due edizioni del Grande Fratello. Sostituisce Andrea Vianello.
Angelo Teodoli, 60 anni, lascia la direzione di Rai2 e sarà nominato alla direzione di RaiQuattro.
Il giornalista e scrittore Gabriele Romagnoli, 55 anni, sarà invece il nuovo direttore di RaiSport.
Le nomine dei nuovi dirogenti delle reti rientrano tra i poteri del direttore generale stabiliti dalle nuove regole della governance di viale Mazzini: il consiglio d’Amministrazione le valuta con un voto che non è però vincolante.
Non resta che attendere la riunione di domani.