Le prime immagini mostrano un bambino di circa 10 anni che si trova in cucina con una figura maschile adulta, assimilabile a un fratello maggiore. I due cercano di impegnarsi ai fornelli nella preparazione di alcuni piatti perché aspettano ospiti.
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Ma nonostante gli sforzi e tutte le buone intenzioni, nonostante il tempo impiegato a dosare bene gli ingredienti per non fare errori nella preparazione della ricetta, il risultato è disastroso. I due protagonisti se ne rendono immediatamente conto, e cercano di correre ai ripari.
L’unico modo lo trova il piccolo protagonista. Ma per non “umiliare” l’altro, accovacciato in un angolo della cucina, compone un numero di telefono e manda un messaggio. Si intuisce però che sta chiamando qualcuno della propria famiglia che possa salvarli da una situazione che diventa sempre più complicata. C’è da preparare la cena, e non è pronto ancora nulla.
Subito dopo si vede arrivare in casa una signora anziana dall’atteggiamento familiare. È la nonna, che si mette subito ai fornelli: fortunatamente prepara quello che i due protagonisti hanno cercato di cucinare senza riuscirci. Si tratta di un timballo; nel frattempo gli sopiti sono arrivati.
La presenza in cucina di un bambino e di una figura maschile evoca in qualche modo i vari cooking show che affollano la tv tematica e generalista. In particolare la memoria corre a programmi come Junior MasterChef e Junior Bake Off Italia, nei quali i bambini sono però dei piccoli mostri di bravura. Lo spot Ikea rimanda invece a una figura infantile finalmente normale, con problemi ai fornelli che vengono risolti soltanto da una sorta di “deus ex machina” che è la nonna.
Lo spot in esame conferma quindi l’attenzione dell’Ikea verso la vita quotidiana di una famiglia e dei suoi componenti. Anche se, e lo sottolineiamo, non c’è in cucina una giovane presenza femminile.
Lo spot si presta a diverse interpretazioni, resta però l’importanza del messaggio comunicativo che arriva direttamente allo spettatore in maniera positiva e, soprattutto, con delicatezza.