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La scena si apre su della farina disposta a fontana: presto delle mani ne prelevano una certa quantità per poi strofinarsi. Si immagina che il gesto sia quello tipico a cui si ricorre quando si impasta: cioè per non far attaccare l’impasto alle mani. Invece, la farina serve a ben altro: è infatti l’espediente utilizzato per far scivolare le mani sulle sbarre.
I pasticceri della Galbusera, con tanto di divisa e cappello addosso, iniziano a volteggiare nell’aria. Agguantano gli anelli sospesi e si producono in evoluzioni spettacolari, salti, vere e proprie prestazioni atletiche che appaiono una coreografia in pieno stile. Nel frattempo, la telecamera inquadra i sacchi di farina, che è integrale. Il tappeto su cui saltano è di cereali: l’ostacolo che superano con un salto mmortale è una pila di cartoni di uova: gli ingredienti utilizzati vengono evocati, in una chiave alternativa rispetto a quanto ci si aspetta da una pubblicità di biscotti.
Il motivo è presto detto: i biscotti sponsorizzati sono quelli integrali, e il conceto che si vuole far passare, è quanto facciano bene alla regolarità intestinale. Ecco svelata l’agilità dei loro creatori.
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In passato, l’azienda aveva promosso i Buoni così al grido di “si può essere buoni senza essere zuccherosi”. Lo spot, che all’apparenza appare come un nonsense, in realtà evoca il film Donnie Darko, di cui non è difficile intravedere una parodia.
Laddove infatti l’enorme coniglio bianco che perseguitava Jake Gyllenhall era l’incarnazione delle sue paure più profonde e della sua instabilità, qui accade la stessa cosa. La maschera del coniglio è però rosa, e sotto si nasconde un ragazzo innamorato in procinto di esibirsi in una serenata.
La paura su cui gioca il promo è quella del ridicolo. La protagonista, una donna seduta al tavolo durante un’importante riunione di lavoro, si imbarazza a vedere il ragazzo comparire dietro il vetro con la sua chitarrina in braccio. A maggio ragione perché è circondata dai colleghi e, ancora, perché il momento non è esattamente propizio, dato che il capo si sta lamentando del lavoro dei suoi dipendenti
L’arrivo di questo gigantesco coniglio rosa di peluche, che si produce in una stonata dichiarazione d’amore è però, allo stesso tempo, un momento impossibile da ignorare. Così la donna, a mezza voce, gli dice di aspettarla fuori, pur di porre fine all’imbarazzo.
E così, nell’ultima scena, vediamo i due abbracciati su una panchina: lei non si vergogna più. Ma soprattutto, nonostante sembrasse seccata e distaccata, si è invece lasciata conquistare. Il messaggio insomma, è chiaro: l’apparenza inganna.
La situazione infatti, si è rovesciata: l’uomo che sembrava ridicolo si è invece dimostrato un caparbio, disposto a tutto pur di raggiungere il suo scopo di conquista, mentre lei si è rivelata per un’insospettabile persona dal cuore tenero. L’analogia corre dunque ai biscotti: anche se i Buoni così si caratterizzano per il poco zucchero, non bisogna lasciarsi condizionare dal pregiudizio per cui non possano essere una delizia per il palato.
Anche in questo caso, proprio come con i pasticceri atleti, è la qualità del prodotto ad essere messa in evidenza. Però in modo trasversale, senza confezionare un messaggio diretto che risulti al limite del didascalico.
Ma quello che compare all’inizio non è Andy Luotto? Perché il suo nome non è riportato da nessuna parte?