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Speciale Tg1 propone il filmato “Come ti chiami? – 7 storie sull’autismo” di Francesca Pinto. Vengono raccontate vicende di persone affette dalla sindrome e, in studio, sono approfondite sia la gravità sia le conseguenze dell’autismo dal punto di vista scientifico, politico e familiare.
L’autismo, chiamato originariamente Sindrome di Kanner, è considerato dalla comunità scientifica internazionale un disturbo neuro-psichiatrico che interessa la funzione cerebrale. Significa che la persona affetta da tale patologia, mostra un comportamento caratterizzato da una spiccata diminuzione dell’integrazione socio-relazionale e della comunicazione con gli altri. Tutto questo porta ad un isolamento interiore. Attualmente risultano ancora sconosciute le cause che determinano la presenza della sindrome in una persona. Si parla di cause neurobiologiche costituzionali e psicoambientali acquisite. Ma sono soltanto delle ipotesi. L’importante è far fronte a questo disturbo e cercare, nei limiti del possibile, di prevenirlo. La comunità scientifica non ha trovato una tesi univoca che mostri le cause della patologia. Negli ultimi anni c’è però stata una notevole presa di coscienza culturale e un importante incremento della ricerca.
Sono 500 mila, in Italia, le persone a cui è stata diagnosticata la sindrome autistica. Invece, negli Stati Uniti, il disturbo colpisce un bambino su 68 secondo le ultime ricerche del Centro per il controllo delle malattie e la prevenzione. Secondo le cifre dell’Organizzazione mondiale della Sanità, nel mondo viene colpito un bambino su 160. Ancora non esistono cure, mentre i dati sono cresciuti di dieci volte negli ultimi 40 anni.
Speciale Tg1, nella puntata dedicata alla lotta contro l’autismo, mette anche in evidenza l’importanza degli aspetti educativi che, assieme a una corretta integrazione tra servizi sanitari e sociali, possono apportare grandi benefici soprattutto nel delicato passaggio dall’adolescenza all’età adulta.
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Il guaio, infatti, è che i servizi sanitari si occupano di autismo solo in bambini e ragazzi che non hanno ancora la maggiore età. Appena si compiono i 18 anni, tutte le responsabilità ricadono solo sulla famiglia. La raccolta fondi della Rai è finalizzata proprio ad assicurare a queste persone un’assistenza, quando non c’è nessuno a potersi prendere cura di loro.
Il settimanale del Tg1 partecipa alla raccolta fondi al numero solidale 45507 dove fino al 6 aprile è possibile sfidare l’autismo versando 2 o 5 euro via sms.