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Padre Graziano, detenuto agli arresti domiciliari presso il convento dei Premostratensi di Roma, ha detto: «La Cassazione non ha annullato i domiciliari ha solo rinviato gli atti al riesame. Io sono tranquillissimo, sereno e preparato moralmente – prosegue – vogliono colpirmi. L’indagine su di me è indirizzata, penso di essere vittima di un’ingiustizia. Se non ero prete, se non ero straniero, forse tutto questo non sarebbe mai accaduto. E aggiunge: «non ho paura di nulla. Se avessi avuto paura, sarei fuggito».
In merito a Guerrina Piscaglia racconta: «voleva avere un figlio di colore e cercava con chi poteva averlo. Lei voleva che andassi a Novafeltria e poi tornassi a dire messa a Ca’ Raffaello. Voleva che andassimo a vivere insieme».
E infine aggiunge:«non ho mai avuto un rapporto sentimentale con lei. Non sono mai stato innamorato di lei e spero sia ancora viva. Il 1 maggio -giorno della scomparsa della donna- non ho visto Guerrina, non venne in canonica e non ho mai avuto il suo telefonino».
Padre Graziano, frate di origine congolese ex sacerdote di ca Raffaello, è accusato di omicidio e occultamento di cadavere. Il suo nome è divenuto tristemente noto perchè associato al caso di Guerrina Piscaglia.
Un caso che sta tornando alla ribalta recentemente dopo che c’è stata la sentenza della Cassazione che ha accolto la richiesta di annullamento dei domiciliari per padre Graziano il quale adesso rischia di tornare anche in carcere.
Il sacerdote di origine congolese si dichiara innocente e rigetta ogni accusa. E adesso, dopo oltre un anno, ha deciso così di tornare a parlare di se e a dire tutto quello che pensa sul caso di cui è tristemente protagonista. Per farlo ha scelto le telecamere di Pomeriggio 5 contenitore gestito da Barbara D’Urso.
La Piscaglia era scomparsa il 1 maggio del 2014 e da allora di lei non c’è stata più alcuna traccia. La 50enne era originaria di Novafeltria (Rimini) ma residente a Ca’ Raffaello nel comune di Badia Tedalda (Arezzo).