La puntata comincia con tutte le presentazioni. Sul divanetto ci sono Stefania Sandrelli e la scrittrice Andrea Marcolongo. Più tardi Lucci avrà un faccia a faccia con l’ex ministro degli interni Marco Minniti.
Daniele Piervincenzi va sulle Dolomiti per realizzare un servizio dopo la tempesta che si è abbattuta sul Veneto. Il giornalista intervista alcune vittime dell’alluvione che si son dovute impegnare per salvare il bosco. Tutti sono ancora molto scossi, dato che il sentimento verso la natura da quelle parti è molto forte.
Stefania ed Andrea sono molto scosse dal servizio. Dopo il loro intervento arriva in studio Vittorio Sgarbi. Lo storico dell’arte si presenta alla sua maniera e riporta la storia di un suo amico morto per salvare una vita, durante l’alluvione.
Dopo la pubblicità Lucci intervista Minniti, assicurando all’ex ministro che si parlerà del suo libro e non della candidatura. Il politico spiega come la sinistra deve fare per trattare l’argomento della sicurezza, creduto da molti un tema legato solo alla destra.
Enrico chiede al ministro diverse opinioni a proposito dei migranti e del concetto di libertà. Minniti spiega che le regole e le azioni buone per garantire la libertà non devono essere per forza in contrapposizione.
Marco Minniti definisce in maniera chiara la differenza tra i concetti di patria e nazionalismo, poi aggiunge che apertura, libertà e questione sociale sono tre temi caratterizzanti della sinistra. Il ministro non si sbilancia quando Lucci gli chiede se si candiderà alla segreteria del PD.
Dopo aver cantato l’internazionale, Minniti non da una risposta precisa quando la mano consegna la domanda che riguarda la voglia di rivedere Massimo D’alema nel PD.
Si passa al prossimo servizio. Il programma si occupa dei 3000 bambini intrappolati nell’isola di Lesbo a causa della povertà, che nega il futuro ai minorenni e ai giovani che spesso impazziscono a causa di questa situazione.
Nemo dedica un servizio sui quattro giorni del palio di Siena, con un inviato che ha vissuto l’esperienza passando tutto il palio tra le fila della Torre. L’inviato scopre tutte le dinamiche che esistono tra le contrade specialmente in quella della Torre. Tra cori, preparativi e mangiate Nemo ci permette di scoprire cosa significa vincere il palio a Siena.
Dopo il servizio arriva in studio la scrittrice e giornalista Margherita D’Amico. La donna si dice amica dei cavalli e non appoggia assolutamente il trattamento dei cavalli durante il palio e nemmeno la manifestazione stessa.
Il programma torna a parlare di Sicilia questa volta a causa dell’alluvione che ha distrutto alcune strade ed abitazione. La troupe mentre cammina per la città passa accanto a voragini, fiumi esondati e case diroccate.
Gli abitanti sono preoccupati della grave situazione idrogeologica ma non sanno come fare per evitare di andare via dalla Sicilia.
Dopo il servizio è tempo di un piccolo monologo di Fortunato Cerlino che racconta il suo punto di vista sulla grave situazione che c’è al sud.
Marco Maisano torna a parlare da Gela. L’inviato di Nemo, dopo la chiacchierata di settimana scorsa con il pentito che ammise i suoi errori, avendo riempito delle fosse con dei rifiuti tossici, questa volta cerca di parlare con chi di dovere. Chiaramente ci sono sempre le solite difficoltà del caso nel parlare con i responsabili degli errori commessi e a Maisano non resta che tornare sui luoghi del misfatto.
Il giornalista si rivolge anche agli abitanti di Gela dicendo che da ora in poi sono loro gli artefici del loro destino. Non devono lasciare fare al caso.
Giunge in studio Remo Girone per raccontare una sua testimonianza al fine di promuovere la campagna per l’AIRC.
Enrico Lucci è andato al festival del cinema di Roma e con la sua solita goliardia prende in giro tutti i presenti, pungendoli sulla loro fama non proprio tanto elevata.
L’ultimo intervento è quello di Pippo Franco che in pochi minuti racconta l’importanza del cinema per lui.
La puntata si chiude con un ultima stoccata data da Lucci a Matteo Salvini.