Un argomento abbastanza inusuale per Petrolio che, questa sera punta l’attenzione sulla “Sex Therapy” per occuparsi proprio di sessualità. La puntata cerca di capire quali dinamiche regolino la libido e quali sono le conseguenze di una mancata educazione sessuale, proponendo anche un’inchiesta sui temi della pornografia e della pornodipendenza.
Il porno ha trovato nel digitale il terreno per diffondersi globalmente. Nel 2017 la piattaforma Porn Hub ha ottenuto 28,5 miliardi di visite, 81 milioni al giorno, 800 click al secondo, quasi il doppio del traffico di You Tube (18 miliardi di visite). Se dovessimo guardare tutti i video di Porn Hub del 2017 servirebbero 68 anni. Tutto è gratis per l’utente, ma ogni ricerca è memorizzata e costituisce un vero e proprio tesoretto commerciale per le aziende proprietarie dei siti.
La fedeltà è vissuta sempre più come scelta e non come un dovere, i ragazzi, millennials in primo luogo, non sono allenati al rapporto affettivo immediato e reale. I social sono diventati il luogo della relazione ma anche il fluidificante moderno dei tradimenti. Grazie a loro tradire è più facile, tanto che anche la Cassazione è intervenuta: secondo i giudici anche navigare sui siti porno o una relazione platonica possono essere tradimento.
A Petrolio un ragazzo di 19 anni racconta la propria dipendenza dal porno. Ha conosciuto il porno online a 13 anni e non se ne è mai allontanato, arrivando a trascorrere davanti al pc più ore di quante non ne passi a scuola o studiando. Il problema riguarda moltissimi giovani, l’80 per cento dei quali ha meno di 25 anni e ha avuto il primo contatto con il porno sul web tra i 12 e i 18 anni. La pornodipendenza determina anche patologie fisiche.
Filomena Mastromarino, il cui nome d’arte è Malena, racconta la sua storia e la scelta di divenire pornostar. Laurea in biologia e trascorsi nella politica, Malena parla del suo rapporto con i fans, della sua professione, della necessità di dare un’educazione sessuale ai giovani. “Il porno non rappresenta la sessualità reale, noi siamo dei performer, non usiamo preservativo, non possiamo essere di esempio”.