Indice dei contenuti
TV IN
- La prova del cuoco (Rai 1)
- L’Isola di Pietro (Canale 5)
- Sky Q – Natale 2018 (Spot)
TV OUT
- Le terrificanti avventure di Sabrina (Netflix)
- La tv delle ragazze (Rai 3)
- Unieuro – Rocco Siffredi (spot)
La prova del cuoco
Genere: Cooking show
Rete: Rai 1
In onda: dal lunedì al venerdì, alle 11.30
Nuova edizione e tante novità. In primis la conduttrice, Elisa Isoardi, che raccoglie un’eredità difficile e una grande sfida. La Clerici ha conquistato il pubblico di ogni età, dalle nonne ai bambini, col suo fare materno e familiare, e non è per niente facile per la splendida Elisa, dallo stile più asciutto, subentrare e farsi amare. Ha tutte le doti necessarie – professionalità, sorriso, ironia, buon gusto, voglia di mettersi in gioco e imparare – , bisogna solo darle tempo, e darlo anche ai nuovi del cast che hanno sostituito persone ormai di casa per gli spettatori.
La trasmissione si arricchisce di uno spazio maggiore dedicato agli alimenti e alle loro qualità, con rubriche in studio e collegamenti dai mercati d’Italia e dai luoghi d’origine di prodotti e ricette tradizionali: in un certo qual modo, “La prova del cuoco” ha inglobato “Buono a sapersi”.
Vengono riproposte le gare tra i cuochi, e permane l’intento di coinvolgere il pubblico con nozioni alimentari e di tecnica di cucina affinché possa riprodurre i piatti a casa, grazie alla presentazione di ricette accessibili a tutti e all’uso di un linguaggio semplice e chiaro.
Infatti, è vero che esiste l’alta cucina per chef professionisti, ma è altrettanto vero che in ogni famiglia c’è un cuoco (più spesso una cuoca) che prova a rendere il momento dei pasti, specialmente nelle feste e nelle ricorrenze, gradevole, speciale e sano: per lei/lui, “La prova del cuoco” resta un riferimento certo.
L’Isola di Pietro
Genere: Fiction
Rete:Rai 3
In onda: il sabato, ore 21,20
Sull’isola di Pietronuovi misteri da svelare, casi di omicidio da risolvere, vicende ingarbugliate (forse troppo ma se ne comprende la necessità ai fini narrativi per tenere alta l’attenzione fino al termine).
Nel dipanarsi delle vicende Elena si allontana da Alessandro credendosi tradita; Caterina rimane cieca in seguito a un incidente causato dal padre Alessandro e scopre un nuovo amore. Pietro, sempre occupato a prendersi cura dei suoi pazienti (attuali e passati) ben aldilà del suo ruolo di medico, non è da meno come nonno e padre: un sostegno certo e amorevole per la nipote Caterina, un saggio e discreto consigliere per la figlia Elena di cui rispetta il ruolo di mamma e le scelte, anche quando non condivise.
Il non detto, la bugia, il segreto, sono ciò che mina i rapporti tra gli adulti e mette a rischio le relazioni affettive (Elena pensa di essere stata tradita da Alessandro senza mai voler chiedere a lui come stanno le cose e Alessandro non prova neanche a spiegarsi). I ragazzi sono migliori dei grandi: pur avendo imparato da loro, riescono a rompere il muro delle incomprensioni con un maggiore coraggio, senza paura della verità o di pensare che un handicap (la cecità per Caterina) non sia un ostacolo insormontabile.
Filo conduttore della narrazione sembra essere il ruolo del padre: accompagnare e spingere i figli a superare limiti e difficoltà, ma mai risolvere i problemi per loro, calpestando la giustizia e la vita altrui.
Sky spot Natale 2018
Genere: Spot
È Natale. Un uomo vorrebbe rilassarsi sul divano leggendo un libro, ma la figlia prende l’iniziativa e, grazie al comando vocale di Sky Q, fa partire il film di animazione Coco. I due cominciano a vederlo insieme, ma meglio sdraiati per terra e meglio ancora lasciarsi coinvolgere dalle immagini e…chitarrina, una scopa, un piccolo recipiente come cappello e un ballo sfrenato.
Papà chiede una “pausa” e il cartone si ferma, ma la fantasia della bambina no: dipinge il papà in volto e si dipinge anche lei. Riparte la proiezione che ispira altri giochi: la battaglia dei cuscini, che incominciano a perdere piume; niente di irreparabile, fa parte del gioco anche una bella passata di aspirapolvere. Poi di nuovo seduti per il finale e pronti a ripartire con un nuovo programma. Tocca a papà: <X-Factor!>, ma mamma rientra a casa: <cosa avete fatto?>, <abbiamo solo guardato Sky> dice con aria innocente la bambina.
Complimenti a Sky per lo spot che, mentre sollecita una visione televisiva non passiva, che ipnotizzi gli spettatori per ore davanti allo schermo (è il pericolo dell’on demand), ma attiva e creativa, ricorda ai genitori la bellezza del tempo passato con i propri figli a giocare, con semplicità e fantasia, sapendo trasformare la casa e gli oggetti che vi si trovano in ottimi strumenti di gioco.
Le terrificanti avventure di Sabrina
Genere: Serie tv per ragazzi, horror
Rete: Netflix
In onda: on demand
Tutti ricordano la streghetta Sabrina per la simpatica e innocua serie televisiva e il relativo cartone animato, adattamento per bambini.
Ma sarebbe un grave errore lasciarsi ingannare da quel ricordo: la Sabrina da tutti conosciuta era buona, come lo erano le sue zie, e somigliava molto più a qualche maga delle fiabe; quella che invece ritroviamo qui, seppur viva tra scuola, amicizie e l’amore per il suo ragazzo Harvey, è immersa in un mondo satanico e ha iniziato la sua formazione come strega.
E se anche tenta di combattere contro il male non facendosi affascinare e travolgere da esso, è però disposta a utilizzare magie occulte a “scopo di bene”, non esitando a sgozzare senza un minimo di titubanza un’altra giovane strega: sì, la riporterà in vita grazie alla magia, ma quel gesto freddo e senza pietà rimane agghiacciante.
Il contorno delle vicende è poi totalmente negativo: orge, messe nere, riti con sacrifici umani anche spontanei, preghiere al principe del male e un’oscurità e un pessimismo che pervadono tutto, accentuati dall’ambientazione in cui dominano buio, pioggia, eventi nefasti. Qui non si salvano neanche le sue zie: Zelda ad esempio non pensa due volte a unirsi sessualmente al sacerdote del maligno, peraltro già sposato – ma lui rimpiange i tempi in cui le streghe praticavano il poliamore- , e considera ciò un onore.
La serie è sconsigliata a un pubblico di minori che potrebbe rimanere turbato o, peggio ancora, affascinato da un mondo occulto che purtroppo sappiamo avvicinarsi a volte pericolosamente ai giovani.
La tv delle ragazze: Gli Stati Generali
Genere: intrattenimento
Rete: Rai 3
In onda: in vari giorni e vari orari
Il programma condotto da Serena Dandini vorrebbe promuovere un’ironia tutta al femminile che racconti attraverso questo linguaggio anche il mondo delle donne, il loro sentire, il contrapporsi al mondo maschile. Tutto ciò dà spunti per ottimi sketch con altrettanto ottime protagoniste della comicità. Purtroppo, a volte vi sono degli eccessi che non fanno più tanto ridere.
È il caso dello sketch di Angela Finocchiaro sulla donna invisibile nella quale lei parla a un gruppo di bambine mettendole in guardia dagli uomini: “gli uomini sono tutti pezzi di m…”, e alla domanda di una di loro “anche il mio papà?” la sua risposta è “soprattutto il tuo papà!”
Ora poco importa che la scenetta fosse frutto di un fotomontaggio e che le bimbe riprese non avessero davvero ascoltato le parole della Finocchiaro: quello che importa è che possano averle sentite bambini e ragazzini a casa e si possano essere immedesimati in quella bambina sentendosi scossi da tali affermazioni.
Non è certo “educando” le bambine a svalutare gli uomini, a partire dalla figura del proprio padre, che si avranno un domani donne capaci di farsi rispettare. Il disprezzo porta altro disprezzo e nessuna parità. Rimane una grave violazione dell’infanzia.
Unieuro – Rocco Siffredi
Genere: spot
Perché una delle principali catene italiane di elettrodomestici ed elettronica che ha una clientela prevalentemente di famiglie deve utilizzare un messaggio ambiguo e volgare per reclamizzare il suo black Friday?
Perché chiamarlo come protagonista dello spot nella solita scenetta (ricordiamo in passato una nota marca di patatine) con ambientazione e frasi a doppio senso? Rocco e la moglie sono a letto, in un momento di intimità, quando la moglie esce dalle coperte e dice < quest’anno da Unieuro il blackfridey arriva prima>, e lui risponde <sì ma dura di più, mooolto di più>.
E se qualcuno non avesse ancora colto il doppio senso, la voce fuoricampo ribadisce <da Unieuro arriva il blackfridey più lungo della nostra storia>.
Uno spot che viola le norme di autoregolamentazione pubblicitaria presentando contenuti volgari in fascia protetta, alla portata dei bambini che spesso imparano a memoria i messaggi pubblicitari ascoltati e li ripetono senza neanche capire che si prestano ad essere vittime di volgarità e maliziosità degli adulti.