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“Le storie di questa sera – ricorda la conduttrice – sarebbero potute rimanere un giallo”, alcuni intercettazioni ci anticipano l’arresto del presunto assassino delle donne, inizia così questa puntata. Il primo indizio è una bottiglietto di succo di frutta. E’ una sera d’estate, un padre cerca di contattare la figlia per poter parlare con la nipotina, la puntata inizia con questa immagine. Si tratta del padre di Claudia Ornesi che non trovandola decide di andare a suonare direttamente al suo campanello, la porta è chiusa, dentro Claudia e la sua piccola Livia sono senza vita.
Accanto al letto i carabinieri trovano delle bombole del gas, all’inizio sembra un omicidio-suicidio ma gli amici e la famiglia non ci credono. Mamma e figlia si erano incontrate il giorno stesso e Claudia le aveva accennato di una cena, la sera stessa, con Maurizio, un oculista stimato. Torniamo indietro nel tempo e scopriamo che i due si erano conosciuti prorpio durante una visita medica.
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Tra i due nasce una storia d’amore clandestina, Maurizio infatti è sposato e ha figli. Dopo un po’ di tempo Claudia rimane incinta ma Maurizio non è d’accordo e le chiede di abortire. Da quel momento l’uomo scompare dalla vita di Claudia che però, per tutelare la bambina, si rivolge ad un avvocato. Scopriamo che il dottore, oltre ad una ex moglie, ha anche un’altra donna con cui si sposa e fa un’altra figlia. Alla fine Maurizio riconosce anche Livia. Il giorno del delitto, gli inquirenti interrogano varie persone tra cui anche il medico che nega di essere stato a casa di Claudia ma dice ai carabinieri di essere andato al cinema, dalle telecamere però non si vede mai la sua figura. Inoltre, quella stessa sera, Maurizio riceve varie telefonate da parte della moglie a cui però non risponde mai. La donna contatta quindi un vicino per farsi aiutare, ma in casa non c’è nessuno, vicino al cellulare viene trovata però una lettera.
I carabinieri iniziano a cercare la provenienza delle bombole del gas e scoprono che sono state acquistate non molto lontano da Crema, il 16 giugno e quel giorno Maurizio era proprio in quella zona. Ritroviamo il primo indizio, Maurizio, insieme ai fornelletti, compra anche un succo di frutta al mirtillo.
Anche una cassiera lo riconosce. Alla fine Maurizio deve ammettere di aver comprato le bombolette e di essere stato a cena da Claudia ma di averla lasciata tranquilla. Torna anche il secondo indizio, la lettera, con la quale Claudia annuncia a Maurizio di voler far sapere a tutti della sua paternità. Intanto, studiando il computer dell’uomo, i carabinieri trovano alcune ricerche sugli effetti del gas e dello xanax. Nella ricostruzione, Maurizio apre il succo per la piccola e un aperitivo per la donna e lo riempie di tranquillante. L’utilizzo del gas sarebbe avvenuto in un secondo momento.
Secondo gli inquirenti sarebbe andata proprio così: dopo aver drogato la donna e la bambina con il tranquillante, l’uomo avrebbe portato entrambe nella camera e avrebbe aperto le bombole lasciandole morire e inscenando così un suicidio. Dopo tre mesi di indagine Maurizio viene accusato di omicidio ed infine condannato all’ergastolo.
La seconda storia è quella di Francesca Benetti. Tutto ha inizio con il biglietto di un fiorista, è questo il primo indizio. Francesca ha la passione per il ballo ed è un ex insegnante. Dopo la morte del marito, il suo sogno è ristrutturare una bella villa in Toscana ereditata, grazie anche all’aiuto di Aldo, il suo nuovo compagno.
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Ma per prendersi cura della villa, la donna ha bisogno anche dell’aiuto di un uomo: Antonio Bilella, il fattore. In una giornata apparentemente come tutte le altre, Francesca, contattata più volte da Antonino, si reca al casolare, da quel momento nessuno la vedrà più.
Aldo intanto aspetta Francesca che non arriva e preoccupato si reca prima al casolare e poi dai carabinieri. I famigliari di Francesca non credono all’allontanamento volontario. L’auto di Francesca è parcheggiata davanti alla stazione ferroviaria di Follonica. Il secondo indizio è un taccuino con una frase sopra: “Le migliorie vanno sempre riconosciute”. Quando la madre e il fratello si recano al casolare incontrano per la prima volta Bilella che inizialmente ha un comportamento strano e poi pronuncia una frase: “A Francesca faranno compagnia gli angeli”.
La madre ricorda che più volte Francesca le aveva raccontato di comportamenti strani di Antonino che le aveva regalato dei fiori e aveva provato ad avvicinarsi fisicamente alla donna. Bilella diventa possessivo, la riempie di telefonate e si preoccupa per lei. Dopo un forte acquazzone e l’allagamento dei campi, Antonino e Francesca si incontrano e litigano per il lavoro di Bilella. I video che raccontano i fatti sono alternati a riprese del processo.
Il terzo indizio è un’automobile dei figli di Francesca, che Antonino va a recuperare ad Asti e fa rottamare proprio pochi giorni dopo la scomparsa della donna. I carabinieri però decidono di inserire cimici nell’altra macchina dell’uomo per controllarlo e lo seguono, così, quando Bilella si sbarazza del pianale della macchina rottamata, sono proprio i carabinieri a recuperarlo. Intanto, nel casale, stanno avvenendo le ricerche dei RIS e gli investigatori trovano varie tracce di sangue sia di Francesca che di Bilella. Le stesse tracce vengono trovate nella macchina di Bilella.
Antonino si difende ma per i giudici è lui l’assassino di Francesca. Dopo aver ucciso la donna, Bilella ha ripulito tutta la casa ma alcune tracce sono rimaste e per questo Bilella è stato condannato all’ergastolo. La puntata si conclude con una lettera scritta dalla madre di Francesca, poco prima di morire, proprio a Bilella per sapere dove si trova il corpo della figlia.
L’appuntamento è per martedì prossimo, con altre storie di donne vittime di violenza.