L’appuntamento è alle 14.00 sulla prima rete di viale Mazzini.
Con Massimiliano Ossini c’è la sua compagna di viaggio, Giulia Capocchi. Insieme realizzano un viaggio in Val Camonica, un’ampia distesa pianeggiante che si estende nelle Alpi centrali, in Lombardia, fra le province di Brescia e di Bergamo.
Il nome della valle, spiega Ossini ad inizio puntata, deriva dal termine in lingua latina con cui gli scrittori classici chiamavano anticamente la popolazione che vi abitava: i Camuni.
Il conduttore ci introduce subito nella spettacolare cornice dei ghiacciai.
Siamo a 3.160 metri sul livello del mare: sulla cima di Lagoscuro.
I ghiacciai sono quelli dell’Adamello – Presanella, Ponte di Legno e il gruppo del Cevedale. A far da guida alpina, come sempre nelle puntate di Linea bianca, è Lino Zani, una guida alpina.
La puntata documenta a tutto tondo le bellezze e le caratteristiche della zona.Si coniuga l’omaggio alle popolazioni del posto con il brivido degli strapiombi, e le tradizioni storiche e culturali. Senza dimenticare quelle gastronomiche
Si comincia con il ricordare le vestigia della Guerra Bianca ai piedi del ghiacciaio Presena. Il Sentiero dei Fiori e le trincee di Bocchette di Val Massa, raccontano una montagna che ha scritto la storia con pagine anche dolorose.
A Vione, comune di 683 abitanti della Val Camonica, provincia di Brescia in Lombardia, Ossini va alla scoperta del sito dei Tor di Pagà.
Qui si trovano costruzioni murarie di forma quadrangolare, composte da murature legate con malta o a secco; tra queste anche un grande recinto, sempre in muratura, dalla planimetria incerta. Queste strutture sono citate da fonti locali seicentesche come ultimo rifugio dei pagani oppositori alla cristianizzazione portata da Carlo Magno, come indica anche la toponomastica locale.
Poi ci si immerge nell’atmosfera del Natale nel cuore della Val di Sole, tra decine e decine di presepi sistemati con cura. Ossini ci porta nel fiabesco borgo di Ossana, dove è “Natale tutto l’anno”.
100 mila mq di teli geotessili, l’equivalente di 14 campi di calcio, contro il riscaldamento globale, che ogni anno si fa sentire sempre più: ad una quota compresa tra i 2700 e i 3000 metri, le attività di monitoraggio e tutela del Presena, uno dei pochi ghiacciai sciabili rimasti in Italia.
100 km di piste, 42 moderni impianti di risalita che possono contare su abbondanti condizioni di innevamento naturale ed un completo sistema di innevamento programmato: sulla pista Presena, le incredibili potenzialità e la straordinaria offerta di uno dei comprensori sciistici più moderni di tutto l’arco alpino , quello di Ponte di Legno – Tonale.