Il film è stato presentato in concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia del 2017.
Il docu- film racconta con grande espressività visiva, l’epica migrazione di moltitudini umane, allungando la propria attenzione su 23 Paesi tra cui Afghanistan, Bangladesh, Francia, Grecia, Germania, Iraq, Israele, Italia, Kenya, Messico e Turchia.
Human Flow è la testimonianza della disperata ricerca, da parte di immense folle di disperati, di un porto sicuro, di un riparo, di una prospettiva per il futuro. Ed è la più terribile rappresentazione della crisi dei profughi e mette in evidenza il suo impatto profondamente umano.
Oltre 65 milioni di persone nel mondo sono state costrette a lasciare le proprie case per sfuggire alla carestia, ai cambiamenti climatici e alle guerre. È il più grande esodo umano dai tempi della Seconda Guerra Mondiale.
Girato nel corso di un anno carico di eventi drammatici, seguendo la catena di vicissitudini umane, dal sovraffollamento dei campi profughi ai pericoli delle traversate oceaniche fino alle barriere di filo spinato che proteggono le frontiere, i profughi reagiscono al distacco con coraggio, resistenza e capacità di adattamento, lasciandosi alle spalle un passato inquietante per esplorare le potenzialità di un futuro ignoto.
Human Flow è un film puntuale, presentato proprio nel momento in cui la tolleranza, la compassione e la fiducia sono più necessarie che mai.
Questa intensa opera cinematografica esprime l’incontrovertibile forza dello spirito umano e pone una delle domande che caratterizzeranno questo secolo: riuscirà la nostra società globale a superare la paura, l’isolamento, gli interessi personali e ad accogliere l’apertura, la libertà e il rispetto dell’umanità?