Quello a cui abbiamo assistito è il simbolo evidente di come una notizia riesca a scalzarne un’altra ed a cambiare completamente il corso di un programma. Non solo ma i vari conduttori si sono ritrovati a commentare un colpo di Stato in diretta televisiva.
Rai 1 stava trasmettendo uno speciale del Tg1 con Alberto Matano, vicedirettore del notiziario, e una serie di ospiti in studio. Rete 4 dalle 20:30 era impegnata ad approfondire il caso della strage di Nizza. Gianluigi Nuzzi in studio con i suoi ospiti tentava di proporre degli scenari nei quali inquadrare un atto terroristico di ferocia inaudita.
Canale 5 aveva sostituito il reality Temptation Island con un film al quale avrebbe fatto seguire uno speciale del Tg5 sempre dedicato alla strage di Nizza.
Su La7, Enrico Mentana aveva da poco salutato i telespettatori dalla scrivania del suo Tg dando appuntamento all’indomani, perché durante tutte le 24 ore successive all’attentato di Nizza, La7 aveva offerto una copertura ampia e documentata su tutto quanto era successo nella città della Costa Azzurra francese.
Improvvisamente tutto è cambiato. La notizia del colpo di stato in Turchia ha offuscato Nizza e le sue povere 84 vittime. Il Tg La7 improvvisamente è tornato in onda documentando immagine dopo immagine in collegamento con la CNN e le sue breaking news, tutto quanto stava accadendo in Turchia. {module Pubblicità dentro articolo 2}
Da martedì 12 luglio giorno dello scontro tra i treni in Puglia il piccolo schermo è divenuto il luogo deputato per documentare fatti di sangue che si stanno succedendo oramai con velocità quasi quotidiana. Una strage fa dimenticare l’altra e la fa passare subito in secondo piano. Il carico di morte avanza con le nuove tragedie che devono essere documentate ma che presto ritornano nel cono d’ombra per fare spazio ad altre, i morti vecchi vengono dimenticati a favore dei nuovi. Non c’è neanche il tempo per dare un volto, un nome a chi ha perso la vita in assurdi e feroci attentati, che subito arrivano altri eventi drammatici.
É l’esempio più eclatante di come il piccolo schermo oramai stia triturando ogni notizia vecchia in favore di quella nuova. Non c’è neanche il tempo per piangere i morti passati che subito ne arrivano altri, in un continuo susseguirsi di paure, ansie, terrore che si amplificano e si trasmettono in tutti gli anfratti dei palinsesti televisivi.
Conduttori, ospiti, esperti e tuttologi si fiondano sulla tragedia cercandone gli aspetti più macabri ma anche più voyeuristici nel tentativo, quasi sempre riuscito, di catturare l’attenzione dei telespettatori. E così l’attacco al cuore dello stato turco ha avuto la meglio sull’attacco al cuore di Nizza. Esattamente come quel maledetto camion della Promenade des Anglais aveva scalzato dall’interesse mediatico i due treni scontratisi sulla tratta Corato – Andria. 21 morti nel giorno del 12 luglio che si sono quadruplicati solo due giorni dopo diventando 84 nell’attacco terroristico a Nizza. E per tutto il giorno del 15 luglio il susseguirsi di conduttori ha dato la chiara dimostrazione che l’informazione oramai non può più fare a meno di approfondire, sfruttando col massimo cinismo quello che accade nel mondo. {module Pubblicità dentro articolo 2}
Hanno iniziato Mia Ceran e Alessio Zucchini conduttori di UnoMattina estate ad approfondire le notizie dedicate a Nizza. Poi è arrivata la coppia noir per eccellenza: Eleonora Daniele e Salvo Sottile che al timone di Estate in diretta ha sviscerato tutto il macabro possibile con una “competenza” proveniente da anni trascorsi ad occuparsi di cronaca nera. E nella prima serata del 15 luglio tutti gli speciali previsti sempre sul Nizza hanno improvvisamente cambiato argomento di discussione. Drammaticamente, è il caso di dirlo, chiodo schiaccia chiodo, ovvero strage scaccia strage. È la tragica realtà dinanzi alla quale ci ha messo di fronte il piccolo schermo.