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“Questo è uno dei pochi premi che consente in Italia ad un giovane scrittore di inviare un libro che se è selezionato, incontra direttamente l’editore che lo pubblica”, così esordisce il regista Michele Guardì, che insieme al vice direttore Rai Gianfranco Comanducci indisse per la prima volta il premio letterario. Continua il regista: “Questo è un modo per dire ai giovani scrittori che la Rai apre le porte al talento“.
Guardì, regista e autore, presenza fissa della tv italiana con programmi come I fatti vostri e Mezzogiorno in famiglia, si è reso promotore di questa iniziativa letteraria finalizzata ad aprire le porte della letteratura a giovani desiderosi di conquistare il proprio posto nel settore della scrittura.
Con Guardì abbiamo parlato anche della difficoltà dei giovani talenti di inserirsi nel mercato editoriale italiano, a presentarsi ogni anno sono infatti tanti giovani autori ma solo tre vincono e possono sperare nella pubblicazione del libro, “Il Premio Letterario La Giara è un punto di partenza che poi ognuno deve amministrare con le proprie potenzialità di scrittore”.
Vincitrice del La Giara d’oro è Ilaria Tommasini che non si aspettava di arrivare in finale ne tantomeno di vincere il primo premio. A spingerla a partecipare è stato il fidanzato e così è arrivata la sorpresa.
Continua Angelo Mascolo, vincitore del secondo premio: “Palestra Italia è il primo romanzo di una serie narrativa ispirata a Castellamare di Stabia..ho già scritto un romanzo pubblicato da una piccola casa editrice ma il premio La Giara penso mi darà molte soddisfazioni”. Lo scrittore ha in cantiere un ampio progetto narrativo e ci anticipa l’idea di continuare con altri quattro libri. Il segreto del suo percorso? “Leggere tanto, di tutto e di qualità”.
Vi lasciamo alla nostra intervista a Michele Guardì.