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Lo spot si concentra sulla scarsa proprietà lessicale, che ci impedisce di esprimerci come vorremmo. Cosa accade infatti, se si conosce solo il termine “carino”? Succede che “carino” diventa la parole per descrivere di tutto: il bel ragazzo che ci passa davanti mentre siamo insieme alle amiche, il gesto gentile di chi ci cede il posto in auto, il giudizio tiepido su un film che non entusiasma, il tenero cucciolo a cui facciamo le coccole. E alla vista maestosa dei sassi di Matera, l’unica espressione che si riesce ad esternare diventa “carinissimo”, concepita come il massimo dello stupore.
Un panorama mozzafiato come quello della Matera antica però, merita certamente di meglio. È a questo punto che interviene la voce fuori campo: “Senza parole? La lingua italiana ne comprende oltre 250mila: usiamole!”
Vediamo perciò la ragazza protagonista dello spot, sola in camera, consultare la Treccani. Stavolta sarà in grado di cogliere le sfumature di significato, che non verranno veicolate soltanto dal tono della voce. Ancora di spalle davanti ai sassi di Matera infatti, si volterà verso la telecamera per esclamare: “Magnifico. Emozionante. Sconvolgente. Eccezionale. Splendido. Grandioso. Fantastico”. Nel frattempo, l’immagine svanisce: insomma, ora il vocabolario è così vasto che la ragazza potrebbe continuare all’infinito.
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Più che uno spot, si tratta di una vera campagna di sensibilizzazione. Lo scopo è quello di spronare alla conoscenza della prpria lingua: solo chi si sa esprimere, può comunicare con efficacia. L’impoverimento culturale del paese è realtà nota: da tempo linguisti ed esperti lanciano l’allarme di una lingua appiattita su un livello banale, che di conseguenza rende difficile comprendere anche testi non particolarmente complessi.
A differenza di quanto avveniva nel film di Moretti, non c’è più il rischio che l’italiano venga sostituito da termini che non gli sono propri, in quanto è esso stesso a venire depauperato.
Associato allo spot, la Treccani ha lanciato l’hahshtag #leparolevalgono, attraverso cui ha coinvolto personaggi del mondo dello spettacolo, della cultura e dello sport ad indicare la parola che più li rappresenta. Un modo per unire i nuovi linguaggi, quelli social, alla “tradizione”.