Il viaggio nelle menti criminali di questi particolari individui è iniziato con la recente strage di Orlando, in America con la sparatoria in un locale gay costata la vita a 49 persone. Il serial killer a fare questa strage è stato Omar Sedique Mateen, un attentato terroristico omofobico. L’uomo ha agito da solo e potrebbe essere anche lui un omosessuale, ma se non proprio omosessuale, comunque, una persona strana. Il padre lo difende, non può credere a quello che ha fatto. Ma cosa ha spinto Omar a compiere questa strage? A cercare di darne una risposta è lo psichiatra e criminologo Massimo Picozzi: “Omar aveva un odio per gli omosessuali. Però più che una persona omosessuale, lui temeva di avere delle pulsioni omosessuali, temeva di esserlo e allora compie la strage che vede come un riscatto, come un qualcosa che lo esalta, che lo renda famoso. Indubbiamente una persona fragile e come tutte le persone fragili, anche lui è influenzabile”.
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Si ripercorre poi la vicenda di Henry Lee Lucas, che tra la fine degli anni ’70 e gli Anni ’80 ha ucciso più di 350 persone, tutte donne, in circa 36 stati degli Stati Uniti. Il primo omicidio a soli 14 anni. Le vittime vengono trovate pugnalate, strangolate, bruciate. Perché questo accanimento e questo odio per le donne? E’ sempre Picozzi ad analizzare il caso, a parlare della complessa personalità di quest’uomo che ha avuto una bruttissima infanzia, cosa che risulta anche dai filmati dove il serial killer si racconta, facendo delle dichiarazioni sconvolgenti. Una per tutte: “Odio le donne, voglio vederle morte”. Ma sentiamo Picozzi. “Henry Lee Lucas ha avuto un’infanzia e peggio ancora un’adolescenza ancora più terrificante. Perché questo odio per le donne? Perché odiava la propria madre, che poi ha ucciso? Perché l’ha vista prostituirsi con degli sconosciuti. E da lì è scattato l’odio. I suoi delitti diventano una vera e propria malattia. Non riesce più a fermarsi e commette delitti su delitti. Il padre era un alcolizzato e i fratelli molte volte l’hanno costretto a fare sesso con gli animali”. Condannato alla pena capitale, poi graziato morirà in prigione all’età di 64 anni.
Si volta pagina. Non solo gli uomini killer, anche le donne. Con il titolo, “Una calibro 22 per l’assassina”, si prende in esame, ora, il caso di Alleen Wuornos, che uccise 6 uomini tra il 1989 e il 1990. Ad essere uccisi tutti uomini bianchi, abbastanza giovani, che viaggiano come commessi viaggiatori, autisti. Tutti uccisi con una pistola calibro 22. La killer è una donna scaltra, che ad ogni omicidio non lascia tracce. Tutti gli omicidi sono commessi in giornate piovose, forse così le tracce si cancellano. Cosa spinge una donna ad uccidere questo tipo di uomini? Per Picozzi l’elemento scatenante è la sessualità. Generalmente la crudeltà non fa parte della femminilità, mentre in questa donna è presente. Anche lei sarà condannata alla pena capitale e morirà il 9 ottobre 2002.
Ancora delitti efferati, ancora più sconvolgenti. Con il titolo, “La casa degli orrori”, vengono analizzati gli omicidi della coppia dei coniugi Fred e Rosemary West, le cui vittime accertate furono almeno 23, tra il 1967 ed il 1987. Le povere ragazze prese di mira dalla coppia erano quasi sempre delle sbandate, oppure ragazze che si presentavano a casa dei coniugi per svolgere lavori domestici. Doveva essere per tutte loro una coppia rassicurante, invece era la personificazione del male. Chi metteva piede in quella casa non ne sarebbe più uscita viva. La polizia trovò cadaveri sepolti nel giardino, in cantina (in avanzato stato di decomposizione), molte ragazze tagliate in tre parti. Le giovani venivano violentate, torturate, uccise e poi i loro corpi smembrati. Quando la coppia fu smascherata ed arrestata, lui si suicidò in carcere, mentre la donna sta scontando la pena ma non rivelerà mai il motivo di tanto orrore.
Si volta pagina per l’ennesima volta e ora si parla di altre due coppie, ma queste volta due coppie di uomini: la prima è formata dal cinese Charles Ng e dall’americano Leonard Lake. Una coppia di assassini anomala, che uccidevano per il piacere di uccidere, esaltandosi e filmando gli omicidi e le violenze sulle donne.
La seconda coppia è formata da Kenneth Bianchi, tra l’altro un poliziotto, e Angelo Buono, che ha commesso la maggior parte dei delitti a Los Angeles.
Alla base di queste coppie dalla mentalità malata, un problema che risale sempre all’infanzia: genitori alcolizzati, violenti che generano questi mostri che da adulti poi commetteranno questi efferati delitti.
Con il titolo “Dietro la maschera del clown” il penultimo servizio del programma: John Wayne Gacy, il clown assassino, un insospettabile che, apprezzato in politica e attivo nel volontariato, cattolico fervente, si travestiva per far sorridere i bambini. Mai fidarsi dei finti buoni. Gacy confessa 33 delitti, commessi tra il ’72 ed il ’78, tutti di giovanissimi. Venne fuori un vero e proprio cimitero in cui la casa è stata trasformata: corpi seppelliti in giardino, dietro la camera da letto, in garage, in cantina. La comunità locale rimane scioccata. Tutti a dire: “Non può essere la stessa persona che faceva divertire i nostri figli vestito da pagliaccio”. In prigione si dà all’arte e produce una serie di quadri di clown, che, dopo la sua morte, saranno acquistati da diversi collezionisti.
In chiusura della puntata di Top Secret si torna al presente: si parla della strage di Dallas, dove un uomo, Micah Johnson, nella notte tra il 7 e l’8 luglio, ha ucciso 5 poliziotti e ne ha feriti altri 7 nel corso, appunto, di una sparatoria a Dallas, in Texas. L’uomo è stato ucciso da un robot della polizia. Johnson ha iniziato a sparare sugli agenti nel corso di una manifestazione contro le violenze della polizia sui nei. Il killer era arrabbiato per le uccisioni degli afroamericani da parte della polizia e voleva vendicarsi sui poliziotti bianchi. Il problema razziale, purtroppo, negli Stati Uniti è molto sentito e ancora succedono omicidi per il colore della pelle. Il problema sembrava superato ma sta prepotentemente tornando d’attualità.
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