Il consigliere di amministrazione Rai è stato molto duro nei confronti del governo Renzi: il renzismo è una dittatura, ha detto, neppure il governo Berlusconi si era comportato come sta facendo l’attuale Premier. Freccero ha stigmatizzato che, a suo parere, le nomine dei nuovi responsabili dei Tg ratificate nella mattinata del 4 agosto, hanno un obiettivo ben preciso: cercare di influire sul pubblico televisivo in vista del referendum costituzionale del prossimo ottobre. E sotto questo punto di vista, ha detto, sono una vergogna. Il consigliere Rai ha anche ricordato che la vittoria del si al referendum è strettamante legata alla permanenza al governo dello stesso Presidente del Consiglio che ha fortemente personalizzato la consultazione popolare.
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Parole durissime. Ma non è tutto: In qualità di studioso del piccolo schermo e delle dinamiche ad esso legate, Freccero ha messo in evidenza come, ancora oggi, la tv abbia un’influenza determinante su una fascia di telespettatori non più giovanissimi, in particolare sugli incerti, gli indecisi, coloro che non si sono ancora formata una propria opinione e cercano indicazioni utili per prendere una decisione.
Quello che dovrà rappresentare il nuovo assetto dei Tg non ha bisogno di essere dimostrato, è sotto gli occhi di tutti, ha continuato, inesorabile Carlo Freccero già direttore di Rai2, di Italia 1, solo per citare qualcuno degli innumerevoli incarichi da lui avuti nel corso della sua lunga carriera.
Freccero ha parlato con dati alla mano, riuscendo spesso a mettere in difficoltà Klaus Davi che cercava disperatamente di difendere, in qualche modo, le decisioni prese in Rai. Il massmediologo è ospite fisso de L’Arena di Massimo Giletti, il suo rapporto con viale Mazzini è dunque, molto stretto.
Abbiamo assistito al solito trend televisivo per fomentare le polemiche e suscitare discussioni: si scelgono gli schermi di un’altra rete per lanciare un affondo contro la concorrenza. Freccero, dall’alto della sua ineccepibile competenza che ha più volte messo in evidenza, ha tuonato contro un andazzo che, a suo parere, rincorre un determinato obiettivo: fare in modo che la tv possa dare una mano al Premier Matteo Renzi per vincere il referendum costituzionale, ribattezzato ironicamente “Referenzum” con riferimento al cognome del Presidente del Consiglio.
E lo stesso conduttore, Gianluigi Paragone, non ha fatto mancare la sua opinione, naturalmente dura, contro la Rai. “Anch’io mi sto togliendo qualche sassolino” ha commentato alla fine.
Farinetti, ha detto che i grani duri italiani della Sicilia e Calabria sono di qualità scadenti per la pastificazione.
Il nostro grano duro Capelli nel 900 e stato il migliore al mondo. Oggi, che finanzia il governo Renzi, in qualità globazionista le fa comodo dire queste cose. La globalizzazione e la rovina dell’umanità..