Può individuare il giorno della settimana di qualunque data della storia. Può moltiplicare, dividere, fare radici quadrate più velocemente di chiunque altro: è Scott Flansburg, l’uomo dei numeri. Nato a New York nel 1953, ha dimostrato fin da bambino di avere una capacità fuori dal comune, tanto da essere considerato una sorta di supereroe dei numeri. Non solo riesce a fare qualsiasi genere di calcolo, ma lo fa ad una velocità superiore a quella di un computer.
Per questo nel 2001 è entrato nel Guinness dei primati come l’uomo più veloce del mondo nel fare calcoli.
In ogni episodio Scott rivela i codici segreti e i modelli matematici che si nascondono dietro ogni aspetto della nostra vita. C’è una formula matematica dietro le scelte del nostro cervello? Possiamo vincere la lotteria spostando le probabilità a nostro favore? Esiste un modello scientifico per sopravvivere ai più grandi disastri naturali? Scott vede numeri ovunque, anche dove gli altri non li vedono: dalle dimensioni degli edifici, alle proporzioni del corpo umano e anche nel modo in cui parliamo. Un mondo per lo più sconosciuto, ma che lui controlla come nessun altro.
Scott Flansburg viene considerato un uomo dai super poteri, un super calcolatore.
Lui per primo per capire da che proviene questa capacità si è messo a disposizione per farsi studiare.
Il dottor David Hubbard, un luminare nel campo della neurologia, ha voluto eseguire un confronto tra le risonanze magnetiche funzionali(RMf) di un individuo con capacità mentali “normali”, Daniel, con quella di Scott, mentre i due svolgevano dei calcoli.
Il neurologo pensava che Scott avesse l’area del cervello riservata all’elaborazione dei calcoli matematici, più grande rispetto agli altri umani. Invece si è dimostrato il contrario.
Infatti, al momento del calcolo, in Scott ad attivarsi maggiomente era un’altra parte del cervello solitamente viene deputata al controllo dei movimenti.
Quest’area ci permette di muoverci senza pensarci, in maniera automatica ed è forse questo che permette a Scott di fare calcoli complicatissimi in maniera naturale e velocissima.
Ma se queste conclusioni fossero partite da basi sbagliate? Il dottor Hubbard parte dall’assunto che a pensare sia il cervello.
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Questo suo assunto è stato reso chiaro durante una conversazione con Scott. Nel dimostrare le sue capacità di calcolo, Scott sbalordisce tutti compreso il dottor Hubbard che non ha potuto far altro che chiedere: “Ma come fai? Pensi che l’elaborazione sia inconscia o preconscia?”
Scott ha risposto: “Appena ricevo l’impulso parto e sento la mente che va”.
Insomma, non appena riceve le informazioni, la mente di Scott “parte” e fa tutto da sola, e poi a Scott non rimane che trasmettere il risultato.