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La chiave narrativa scelta è infatti quella della dedica. La tazzina di caffè viene simbolicamente offerta a chi “è sempre pronto a cambiare tutto, ma sa anche cosa non lsciare. A chi è così folle da affrontare qualunque sfida, e proprio per questo, a volte vince. Agli italiani che sono di casa in tutto il mondo, e a chi li aiuta a sentirsi così”.
Le immagini a corredo, sono chiaramente esplicative. Nel primo caso vediamo una famiglia pronta a trasferirsi: prima di lasciare casa però, il papà rientra e porta con sé l’asta su cui i figli hanno segnato le rispettive altezze mentre crescevano. Poi la scena ha per protagonisti due cani, di cui uno di dimensioni molto più piccola rispetto all’altro: eppure, essendo il più piccolo capaci di abbaiare, l’altro se ne va. Infine, le telecamere sono in un bar: qui un gruppo di italiani sta tifando la nazionale davanti a uno schermo. A farli sentire italiani, come recita il testo, è il barista che porge loro una tazzina di caffè Vergnano: quando infatti scatta l’entusiasmo al goal, gli altri clienti del locale si voltano con un’espressione poco felice. La tazzina di caffè suggella un’appartenenza, proprio mentre il gruppetto sta provando una sorta di imbarazzo.
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Naturalmente la realizzazione di questo spot-dedica vuole essere un manifesto della stessa azienda: Vergnano accetta nuove sfide senza rinnegare il passato, ha il coraggio di lanciarsi in imprese che possono sembrare folli e, in quanto caffè, è un sapore della nostra tradizione. Sottolinea ulteriormente il concetto, il claim: “un caffè così non si prende, si sceglie”. Qualcosa in più dunque, di un semplice caffè: un sapore che i consumatori scelgono consapevolemnte, perciò, di conseguenza, un prodotto di qualità.
Contemporaneamente però, tramite il parallelismo con i consumatori, l’azienda si pone come vicina a loro. Il brand viene proposto in quanto marchio che mantiene un filo diretto con la gente. Insomma: più che la reclamizzazione di un prodotto, si tratta della comunicazione della policy aziendale. Per Vergano, brand torinese, una scelta diversa rispetto al caffè Borbone, che invece punta interamente sulla sua napoletanità.