Innanzitutto è stata mantenuta la stessa colonna sonora, Jungle degli X Ambassadors e Jamie N Connors. Il brano è un invito a gettarsi nella “giungla” della vita e lottare: se il testo si prestava per le imprese degli atleti olimpionici, è tanto pià adatto per le gesta sportive della Paralimpiadi.
Allo stesso modo, lo spot diffuso dalla Rai, pur ricalcando il precedente, si dimostra di maggiore impatto. Vengono infatti mostrati gli atleti durante gli allenamenti, che si caratterizzano per la fatica e gli sforzi profusi. Sforzi che, già duri in condizioni ottimali, lo diventano ulteriormente quando si ha una dosabilità. Da questo punto di vista, lo spot non edulcora niente: la fisicità viene ritratta nella sua interezza, assicurando così da sola un forte impatto visivo.
Quelli che vediamo sono velocisti con protesi, schermitori che si fronteggiano su una carrozzina, un nuotatore con un arto più corto, un arciere che tiene l’arco con il piede, sportivi senza gambe: sono loro i protagonisti della Paralimpiadi. O meglio: i lottatori, Se infatti lo spot delle Olimpiadi si affidava esclusivamente alla colonna sonora, qui invece si ricorre a una voce fuori campo.
“Hanno frantumato record, stracciato primati, abbattuto pregiudizi”, sottolinea la voce prima di annunciare in quali reti è possibile guardare le gare delle Paralimpiadi. L’intento è chiaro: mettere in evidenza non solo l’esempio che questi sportivi danno, ma quanto la loro sfida non sia solo confinata all’ambito sportivo: sono persone che hanno dovuto lottare anche nel privato, superando ostacoli ben diversi. Così, dopo aver dimostrato che la disabilità non li ha fermati, sono pronti a confrontarsi nell’arena della città brasiliana.
Lo spot presenta una narrazione lineare, senza bisogno di ricorrere ad effetti scenici o articolare le immagini secondo una precisa sceneggiatura: basta infatti la potenza di quanto mostrato in video. Con la loro capacità di non arrendersi nonostante tutto, con lo spirito agonistico che li ha portati fino a Rio, gli atleti non hanno bisogno di alcun artificio, né retorico né visivo.
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