Indice dei contenuti
Ecco i programmi esaminati nel mese di gennaio.
TV IN –
- Figli del destino (Rai 1)
- La stella di Andra e Tati (Rai Gulp)
- Fineco (Spot)
TV OUT –
- Take me out (Real Time)
- Èlite (Netflix)
-
Immobiliare.it (Spot)
TV IN | Figli del destino
La docu-fiction è andata in onda mercoledì 23 gennaio alle 21.20 su Rai 1, ed è ora disponibile in streaming su Rai Play.
La calda voce fuori campo di Neri Marcorè ci accompagna con discrezione nel racconto delle vicende di quattro bambini italiani ambientate in quattro città diverse: Napoli, Roma, Milano, Pisa dove vivevano i protagonisti di un destino comune, quello di essere sopravvissuti alla Shoa ed essere diventati testimoni di una delle pagine più brutte della storia d’Europa.
Dal 5 Settembre del 1938, quando furono firmate le leggi razziali per mano del Re Vittorio Emanuele III, le vite di quei bambini – Lia Levi, Tullio Foà, Liliana Segre, e Guido Cava – sono cambiate per sempre. Essendo tutti ancora in età scolastica, l’effetto immediato delle nuove leggi per loro fu quello di non poter più frequentare le lezioni, senza capire perché le loro classi non potessero più accoglierli.
Uno straordinario docu-fiction che racconta la lotta per la vita di quelle vittime innocenti che nel dolore riescono a fare anche degli incontri straordinari, come il preside della scuola di Tullio Foa’ che decise di mentire sull’età del bambino per poter essere autorizzato a creare la propria classe di ebrei, in modo da farli studiare nonostante le leggi razziali; oppure il dottore fascista che aiuta Guido Cava a guarire dalla polmonite.
La parte recitata è intervallata dalle interviste ai protagonisti oggi e agli storici che ripercorrono gli avvenimenti, e dal montaggio di filmati e materiali di repertorio dell’Archivio Luce e del Centro di Documentazione Ebraica.
TV IN | La stella di Andra e Tati
Film d’animazione trasmesso da Rai Gulp in occasione della Giornata della memoria.
Il primo film d’animazione per l’infanzia sugli orrori della Shoah che ripercorre la vera storia di Alessandra e Tatiana Bucci, sorelle di 4 e 6 anni, deportate ad Auschwitz e sopravvissute a una lunga prigionia: dalla deportazione nel campo di concentramento, alle difficoltà vissute nel campo, fino alla liberazione e al ricongiungimento con i genitori.
Le scene della narrazione si alternano a quelle di una gita scolastica ad Auschwitz ambientata nel presente, dove il viaggio nella memoria è l’occasione, per le nuove generazioni, di maturare e non dimenticare la peggiore ferita inferta alla storia del Novecento.
Lo sviluppo dell’intreccio è toccante e permette di empatizzare con i vissuti emotivi delle piccole protagoniste, non risparmiando gli atti feroci compiuti nei lager, ma avendo cura di non infondere eccessiva violenza visiva, ricorrendo spesso a elementi simbolici ed evocativi. Ad esempio, il fumo nero emesso dalle bocche di Hitler e Mussolini, nelle scene iniziali, confonde gli individui e ne insabbia le coscienze. Il linguaggio semplice e chiaro rende il cartoon un significativo strumento didattico, accessibile sia ai bambini della scuola primaria, sia ai ragazzi della scuola secondaria di primo e secondo grado.
TV IN | Spot Fineco
Lo spot veicola un messaggio di grande valore sul rapporto tra uomo e tecnologia.
Infatti, si apre con una domanda: < a cosa serve la tecnologia?> A rimpiazzare totalmente l’uomo, a renderlo un essere superiore (una sorta di super dotato con capacità potenziate), o a distoglierlo dalla realtà e isolarlo totalmente chiudendolo in un mondo virtuale?
Ma le immagini che scorrono mentre lo speaker pone le domande dicono altro: dei pompieri stanno salvando la vita a delle persone in un incendio che divampa col supporto di mezzi elettronici e tecnologici; una bambina sta imparando a essere una brava ballerina mettendo tutta la sua dedizione, passione e capacità umana, sotto gli occhi orgogliosi e inteneriti della mamma; un ragazzo che sembra isolarsi dai coetanei, presi a divertirsi con lo skateboard, in realtà sta comunicando col nonno lontano; una leader politica sta trasmettendo il suo messaggio a folle che seguono a distanza in collegamento digitale.
<La tecnologia serve davvero quando serve il nostro lato più umano> Ecco il senso del progresso tecnologico, che si definisce tale solo quando è al servizio del bene dell’uomo. E Fineco non è da meno, usa la tecnologia per aiutare i clienti, nei servizi online e per gli investimenti che passano comunque attraverso la consulenza di persone. Un impegno importante per una banca: ricordare la sua missione di servizio.
TV OUT | Take Me Out – La rivincita del maschio
Ogni martedì alle 21.10 su Real Time.
Il dating show ribalta solo in apparenza la sua filosofia. Stavolta le 30 postazioni dello studio sono occupate da altrettanti ragazzi in cerca dell’anima gemella, potenzialmente rappresentata da una ragazza che si sottopone al loro giudizio. Nella sostanza, il format non cambia: l’aspetto fisico resta il principale criterio di scelta per entrambe le parti, in cui non mancano soggetti bizzarri la cui presenza sembra fortemente legata alla necessità di fare spettacolo e nient’altro.
Il profilo caratteriale degli “attori” dello show resta confinato in uno spazio marginale, come se ai fini dell’approfondimento di una conoscenza tra due persone questo aspetto rivestisse un ruolo secondario. Così invece non è affatto: l’aspetto fisico non è sempre la causa principale della nascita di un feeling tra un uomo e una donna, mentre lo show di Real Time sembra voler trasmettere proprio questo messaggio: una pessima impressione per un programma per giunta trasmesso in prime time.
TV OUT | Elitè
La serie TV è disponibile in streaming su Netflix.
In seguito al crollo della loro scuola, tre ragazzi di umili origini iniziano a frequentare un prestigioso istituto bilingue, si confrontano e si scontrano con gli adolescenti dell’élite spagnola, generando un contesto sociale in cui si intrecciano la smania per i soldi, l’uso della droga e l’incessante ricorso alle perversioni.
L’omicidio di Marina, liceale ricca e ribelle, diviene il pretesto narrativo per svelare la personalità di ogni personaggio e riesce a suscitare nello spettatore una considerevole dose di suspense.
I contenuti e le dinamiche rievocano precedenti teen drama con l’aggravante di estremizzare gli atteggiamenti negativi degli adolescenti e di presentarli come adulti fatti e finiti nei ragionamenti e nelle azioni, senza alcuna possibilità di recupero o di riscatto morale. La tendenza alla promiscuità sessuale di alcuni ragazzi, con scivolate nel voyeurismo e nei rapporti a tre, infonde al sesso un’accezione negativa, come mezzo per raggiungere prestigio, scorticandolo della sua importanza nel processo maturativo di sviluppo.
Fortunatamente, emerge uno spazio, anche se misero e insufficiente ad alzare il livello dei contenuti, per la rappresentazione di elementi significativi: l’animo innamorato di Samuel, la fragilità di Marina e le genuine ambizioni di Nadia, musulmana praticante che, pur mantenendo fede ai propri valori, lotta per crescere e per costruire il proprio futuro con le armi dello studio e dell’onestà.
TV OUT| Spot Immobiliare.it
Perché reclamizzare il portale indubbiamente ben fatto dell’agenzia valorizzando il sotterfugio, la non comunicazione tra coniugi e un uso della rete indiscriminato e invasivo?
Perché nel nuovo spot accade proprio questo: una donna ricerca un immobile online di nascosto dal marito, chiudendosi in bagno e dichiarando di trovarsi sotto la doccia; ma lui non è da meno dicendo alla moglie, una volta addormentato il figlio, <non dorme ancora> e invitandola ad allontanarsi per avere altro tempo per proseguire da solo la divertente ricerca.
Infine, i due sul divano, fingendo di guardare la tv, continuano la ricerca l’uno di nascosto all’altro, finché non si scoprono. <Cercare la tua casa ideale è una passione irresistibile con Immobiliare.it> afferma la voce fuori campo: così irresistibile da togliere spazio e tempo alla relazione tra i due, da far loro preferire una dipendenza da “sito” al tempo che i due potrebbero passare insieme, una ricerca nascosta e solitaria a una condivisa.
Parliamo peraltro non di una scelta marginale, ma centrale nella vita di una famiglia, di due persone che si amano (si chiamano dolcemente e reciprocamente “amore”), che hanno un figlio e che in quel luogo dovranno condividere una vita insieme. .