L’episodio comincia con un argomento molto sentito, la legittima difesa. In studio ci sono oltre ai conduttori, Giampiero Mughini, Vincenzo Sofo e Francesco Facchinetti quest’oggi.
Alessandro Sortino lancia un servizio che mostra come viene allestito un poligono di tiro casalingo e quali sono le armi utilizzate per la legittima difesa.
In studio la discussione si anima sulle dichiarazioni di Matteo Salvini che avrebbe chiesto la grazia per un carcerato che ha sparato con la sua arma ad un malvivente entrato in casa sua.
Mughini è contrario al gesto compiuto del vice Premier. Prende parola un’imprenditore dal pubblico che racconta la sua storia. L’uomo dice di aver ucciso una persona che voleva rubare in casa sua. Inoltre l’imprenditore di ce di avere l’arma con se in gioielleria da 35 anni.
Un caso analogo è quello raccontato da un altro signore che dice di aver commesso un omicidio per legittima difesa, quando una notte tre albanesi entrarono in casa sua.
Si continua con le testimonianze, questa volta interviene sul palco il signor Balducci. La particolarità è che questo signore venne invitato sul palco durante un comizio da Matteo Salvini.
L’uomo racconta di aver ucciso un ladro che insieme ad un complice gli si parò davanti presso una pompa di benzina.
L’uomo fece fuoco per difendere un benzinaio minacciato e dato che sparò qualche secondo dopo il gesto, venne condannato ad un mese.
Alessandro Sortino dice che sono in collegamento con lo zio della vittima e lo invita al confronto.
Il signore anche se con grande emozione e con fatica, difende a spada tratta suo nipote accusando il signor Balducci di essere un bugiardo.
Lo zio mostra delle carte e promette che le porterà a Salvini e poi continua a dire al signor Balducci che è colpevole.
A questo punto l’ospite sul palco perde le staffe in maniera piuttosto plateale rivelando addirittura che non voleva fare questo incontro.
Alessandro Sortino cerca di placare gli animi e congeda lo zio della vittima. Il signor Balducci ed il giornalista si scontrano su dei cavilli riguardanti la legittima difesa fin quando Facchinetti non interviene per fare le dovute specificazioni.
Vincenzo Sofo e Francesco Facchinetti dibattono per diversi minuti sulla correttezza o meno di uccidere una persona se pensi di essere in pericolo. Il giornalista dice che non bisogna ragionare in maniera scontata perchè al posto del rapinatore potremmo esserci anche noi.
L’attenzione viene leggermente spostata sulle donne. Sortino lancia un servizio dedicato alle donne che si armano. Lorenza Tulli e Carla De Conti vengono intervistate e raccontano le loro storie, diverse ma accomunate dal tema della legittima difesa. Lorenza si difese utilizzando la sua arma mentre Carla venne rapinata e non fu mai risarcita per tutto quello che perse.
Alessandro chiama in studio Corinne Clery perchè anche lei, una donna famosa ha deciso di armarsi con una pistola al peperoncino. L’ospite racconta che anche se dove vive non è mai successo nulla, ora ha paura a causa di tutto quello che si sente.
Eva Giovannini passa la parola a Mario Giordano, appena giunto in collegamento. Il giornalista e scrittore appoggia assolutamente la possibilità di difendersi legittimamente senza dover temere di pagare una pena ancor più alta di chi ha invaso la proprietà.
Dopo la pubblicità assistiamo ad un curioso servizio dedicato ad un infermiere di Benevento che attraverso dei tutorial su Youtube e delle lezioni personali, insegna ad utilizzare delle armi per la difesa personale, tra le quali un fucile a pompa.
Secondo l’infermiere il cittadino si è stancato di subire ed ora vuole più sicurezza domestica.
Dopo aver visto il servizio dedicato alle elezioni sarde, interviene in studio uno degli esponenti storici della rivolta storica sarda che dal 2009 lotta insieme ad altri lavoratori per i diritti dei lavoratori in Sardegna.
Il lavoratore è infuriato per il provvedimento che vuole spegnere le centrali che producono combustibile fossile perchè in Sardegna non c’è altra forma di energia.
L’operaio mette lo studio in subbuglio con il suo inno al lavoro. Il signore più volte ripete che il lavoro è fondamentale per mandare avanti il paese ma nessuno tutela chi lavora.
Alessandro Sortino lancia un servizio di Selenia Orsella. La giornalista intervista “Dado” un blogger del lusso, un uomo che testa prodotti di lusso per il suo blog, seguito da oltre 4 milioni di persone.
Il ragazzo viene invidiato da molti che sono invidiosi della vita che Dado fa per lavoro. Selenia lo segue a colazione, in giro nella sua macchina di lusso, a fare la maschera facciale e a cena con i ricchi, quelli veri.
Alessandro Sortino viene raggiunto dal signor Filipponi sul palco perchè l’uomo dovrebbe essere tra coloro che hanno diritto ad ottenere il reddito di cittadinanza. Il signore si sfoga spiegando che alla sua età ormai nessuno lo prende più a lavorare anche se lui sta facendo di tutto per farlo.
Daniele Piervincenzi introduce un servizio molto importante e toccante. Daniele racconta che con l’aiuto di Ilaria Cucchi si sono occupati di raccontare ciò che accade nel carcere di Viterbo soprannominato anche il carcere dei suicidi sospetti.
Ascoltiamo due racconti diversi di due uomini arrestati per spaccio e detenuti nel carcere di Viterbo. Uno è stato trovato impiccato un mese prima di uscire di prigione e l’altro è stato malmenato su una rampa di scale da venti guardie che gli hanno causato la sordità ad un orecchio.
Probabilmente la storia più inquietante è quella di Hassan, un ragazzo che al penitenziario di Viterbo si trovava per scontare dei reati commessi sia da minorenne che da maggiorenne. Una volta scontati i reati fatti in maggiore età sarebbe dovuto essere trasferito però la richiesta arrivata è stata ignorata. Hassan subì delle violenze in carcere e qualche mese dopo fu ritrovato impiccato.
Sul finire di puntata, Ilaria Cucchi viene richiamata sul palco per parlare dell’ennesima svolta nel caso di suo fratello.
La donna dice che quello che sta accadendo è incredibile mentre ricorda che suo fratello “è morto di giustizia”.
Ilaria ringrazia il Comune di Roma per aver permesso sempre la continuazione delle indagini.
La puntata termina qui.