Il conduttore, la Capecchi e Lino Zani intraprendono un viaggio a Bielmonte, in provincia di Biella, in Piemonte. Saremo ancora una volta ad altezze elevate: dalla vetta del Monte Bo, a quota 2.556 metri, si continua fino alla Valle di Pray, lungo la famosa strada delle Lana che unisce il comune di Biella con quello di Borgosesia.
Le telecamere di Linea bianca sono entrate nell’antica Fabbrica della Ruota a Pray, esempio di archeologia industriale, simbolo di un passato che ci riporta alla Grande Guerra. Il contributo del Biellese infatti non è stato soltanto quello di uomini e vite, ma di chilometri e chilometri di tessuto grigioverde, materia prima per le divise.
Edificato attorno al 1878, rappresenta uno dei più noti esempi di archeologia industriale in Italia, avendo conservato l’impianto multipiano ottocentesco di tipo manchesteriano e il sistema “teledinamico” di trasmissione dell’energia. È posto al centro del percorso “La Strada della Lana”, che collega Biella a Borgosesia
Si conoscerà quindi la bellezza e la biodiversità dell’Oasi Zegna, attraversata dall’omonima panoramica, un’idea che potrebbe prevedere l’allargamento a tutti i comuni limitrofi, mossa dall’obiettivo di creare un “distretto” di Natura fruibile da tutto quel turismo ambientale che si muove alla ricerca di sentieri, di passeggiate trekking e percorsi in mountain bike. Un grande e rivoluzionario progetto di valorizzazione e salvaguardia del territorio.
L’Oasi Zegna è un’area naturalistica in provincia di Biella, Piemonte. Le sue radici risalgono agli anni trenta quando l’imprenditore Ermenegildo Zegna, fondatore del Gruppo Zegna, dopo aver creato a Trivero l’impresa che porta il suo nome, si dedicò a dare nuova vita al suo paese natale
Ma non potevano di certo mancare attività lungo le piste da sci di Bielmonte, in compagnia dei maestri delle scuole presenti nel comprensorio, fino al rifugio di Monte Marca nel cuore dell’Oasi Zegna. Si andrà alla scoperta della gastronomia e della produzione artigianale della birra, la cui particolare bontà è dovuta proprio alle qualità di leggerezza dell’acqua di questi monti.
Si ammirerà un luogo ideale di sosta, ammirazione, silenzio: l’Eremo di San Bernardo, al centro di una cornice di montagne alpine tra le quali svetta, maestoso, il Monte Rosa. Nel Medioevo Fra Dolcino, il frate eretico citato da Dante Alighieri nella Divina Commedia, si rifugiò su queste montagne e combatté qui l’ultima battaglia prima di essere catturato e condannato al rogo con la sua compagna Margherita. Il fatto è citato anche nel romanzo Il nome della rosa di Umberto Eco di cui sta andando in onda la serie tv su Rai1.
L’antico oratorio, ampliato nel corso dei secoli, assunse le forme attuali nel 1948, quando fu ampliato per iniziativa di Ermenegildo Zegna.
Infine, a valle, l’acqua ritorna con tutta la sua ricchezza: Massimiliano Ossini e Lino Zani indossano stivaloni di gomma ed entrano nel torrente Elvo e sarà di nuovo febbre dell’oro insieme alla locale Associazione Biellese Cercatori d’Oro “Scuola Oro”.