Spronata dalle domande dei due conduttori Giorgio Lauro e Geppy Cucciari, la Maglie ha parlato a tutto campo del suo presente professionale e delle scarse, quasi nulle possibilità, che ha attualmente di poter condurre il mini programma di informazione subito dopo il Tg 1 delle 20.00.
“La striscia in oggetto non si farà mai. Io stessa non ci ho mai creduto. Ma avevo trovato anche un titolo. Doveva essere Chiaro e tondo ed avevo scelto la sigla, ‘I am What I am’, cantata da Shirley Bassey. Tutto questo pur consapevole che non sarei mai stata al timone di quel programma” ha detto la Maglie. Innervosita dalle domande insistenti di Giorgio Lauro, la giornalista ha sottolineato che non ama certe “parole irriverenti”. Si riferiva al termine “pippone” con cui Lauro aveva, ironicamente, etichettato alcune sue frasi.
A tale proposito ha mostrato a Lauro che era in studio a Roma, alcune immagini di una striscia informativa da lei realizzata e postata su Facebook e Twitter che ha fatto il pieno di visualizzazioni. Ricordiamo che la Cucciari era in collegamento da Milano.
Lauro le ha poi chiesto delle presunte note spesa gonfiate quando era invitata del Tg2. La Maglie ha ribadito che tutto è stato archiviato perchè il fatto non sussisteva e il processo non ha mai avuto luogo. La giornalista ha sottolineato che, a quell’epoca lei produceva molto dal punto di vista professionale e c’erano anche altri quattro cronisti per i quali coprire le spese.
Poi ha sottolineato che non è stata cacciata dalla Rai, è stata lei a dare le dimissioni.
Andando indietro nel tempo, ha svelato di essere “craxiana” quando Bettino Craxi, leader del Partito Socialista era in auge in Italia. E per questo era stata mandata via, alla fine della cosiddetta Prima Repubblica.
Ha ancora detto che, quando non aveva un lavoro, aveva inviato un curriculum al Tg2. La risposta era stata “lei in che quota è?”