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Quello che vedremo non sarà un classico talk show. Non ci sarà dibattito né un parterre di ospiti: ascolteremo invece delle storie, portate in studio da persone comuni che ne sono i protagonisti. Le persone si rivolgeranno direttamente al pubblico, e potrà capitare che i conduttori intervengano per intervistarle. Ci sarà un’alternanza di reportage in studio e testimonianze.
“Mi sto preparando, ma io resto comunque un’inviata”, precisa la Petrini riguardo alla nuova veste di conduttrice. A Nemo, aggiunge, cercavano un profilo che fosse “diretto” e che potesse raccontare in maniera appassionata, non un classico presentatore. Tra i reportage che verranno trasmessi, uno girato in Ucraina: “Negli ultimi anni mi sono dedicata alle migrazioni, alle frontiere: con la redazione abbiamo individuato dieci ragazzi che combattono al confine tra Russia e Ucraina. Abbiamo pensato fosse importante parlarne. Io stessa, che sono giornalista, non sapevo niente di questa guerra”. Così, al centro del servizio, ci sarà Alessandro, 21enne di Rovigo, pronto a morire per una bandiera che non è la sua: un punto di vista il suo, a cui la Petrini si è accostanta cercando di non giudicare ma di capire.
C’è molta curiosità per l’esordio di questo show voluto dalla nuova direzione di Rai 2 rappresentata da Ilaria Dallatana.
Intanto, nell’attesa di seguire la prima puntata registrata, vi lasciamo alla nostra intervista.