A tra poco con la diretta.
Inizia Popolo Sovrano. Si parla della recente affermazione di Salvini: “Bisogna fare affari con loro, ma non bisogna dare loro le chiavi di casa”. Il vicepremier si riferiva all’arrivo del Presidente della Cina a Roma.
Questa settimana c’è stato anche un altro arrivo: a Lampedusa sono state salvate 50 persone arrivate su un gommone. E’ stata un’operazione di salvataggio eppure in seguito ai soccorsi si è aperta un’inchiesta per duplice reato: favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e rifiuto di un ordine allo stop dato dalla guardia di finanza.
Andi Nganso, un medico che ha lavorato a Lampedusa, fornisce la sua testimonianza sugli sbarchi. Anche lui ha una storia migratoria, ma fortunatamente diversa. I ragazzi che ha soccorso negli anni gli hanno raccontato che è stata la disperazione a spingerli ad affrontare la paura di affrontare un viaggio così doloroso e difficile, dietro “avevano il fuoco” e l’unica possibilità di avere un futuro era scappare.
In collegamento da Lampedusa Pietro Bartolo, il medico che si è occupato di visitare i 50 rifugiati soccorsi in questi giorni, racconta di averli trovati tutto sommato in buone condizioni perchè durante il salvataggio erano stati trattati bene. Non può dire altrettanto di altri, che avevano subito violenze atroci ed inaccettabili.
Erasmo Palazzotto è uno dei quattro parlamentari che hanno messo il proprio stipendio a garanzia dell’acquisto della nave che ha salvato gli immigrati. C’è stato un crowdfunding che ha visto mobilitarsi moltissime persone per “salvare l’umanità”.
Don Luca Favarin è un sacerdote della diocesi di Padova diventato celebre per aver affermato che se gli Italiani non accoglievano gli immigrati non erano autorizzati a fare il presepe a Natale.
Don Luca pensa che bisognerebbe ricordarsi dei valori che abbiano. A suo parere il problema è la Libia, il modo in cui vengono trattati gli esseri umani in quel paese. Persone vengono torturate e violentate brutalmente.
Simone Carabella è un influencer che ritiene che abbiamo troppe difficoltà per aiutare gli altri, gli Italiani a suo parere hanno già abbastanza problemi da risolvere.
Federico Rampini, in collegamento da New York, ritiene che sia un dovere salvare le persone in difficoltà. Il Mediterraneo a suo parere è teatro di atrocità minuscole rispetto a quelle che si svolgono in altri posti del mondo. Piccole per quantità numeriche visto che si parla di decine di persone, quando ad esempio in Etiopia ci sono milioni di persone in difficoltà. “Quelli che riescono ad attraversare il Mediterraneo sono una microscopica spia di un problema che è altrove”.
Negli scorsi giorni, a Milano, un pullman di bambini è stato sequestrato. Adam, uno dei bimbi, ha chiamato la polizia salvando tutti. Suo padre è in collegamento e racconta l’accaduto. L’uomo è marocchino e vive in Italia da qualche anno.
L’attentatore è italo-senegalese, il bimbo che ha salvato tutti è italo-marocchino.
Si parla della questione Salvini. Il vicepremier non sarà processato per aver rifiutato di soccorrere la nave Diciotti.
Si passa poi a parlare dell’arrivo del Presidente della Cina. C’è grande emozione tra i suoi connazionali. Si apre però il dibattito sulla supremazia imprenditoriale dei cinesi in Italia. “Non dovete avere paura di noi” – dice la proprietaria di un ristorante cinese. Antonio Goria, ex partecipante a Uomini e donne, è diventato famoso in Cina per le sue canzoni.
C’è una guerra commerciale in atto nel mondo. “La via della seta” attraversa 105 paesi muovendo un terzo del PIL mondiale. L’unico Paese disposto a collaborare con la Cina al momento è l’Italia.
Oggi il porto di Genova è più multiculturale che mai. La proprietà della Piaggio, storica azienda del territorio, è diventata araba. La Ansaldo energia è diventata cinese. L’Ilva è diventata indiana. La Liguria è stata risollevata economicamente da paesi esteri. In Italia non c’era possibilità di investire e gli aiuti dall’estero non sono stati visti come rischi ma come opportunità.
L’Italia, e soprattutto Genova, rappresenta per la Cina un ponte che collega l’oriente all’Europa. Le merci che arrivano al porto di Genova attualmente sono soprattuto sud-est asiatiche.
Valentina Chan proviene da una famiglia di proprietari di ristoranti cinesi in Italia da tre generazioni. Suo nonno arrivò a Genova negli anni’60. “Soldi portano soldi” – afferma.
Alberto Toppino, proprietario con suo fratello del sito Vendereaicinesi.it, ci racconta di come questa piattaforma sia diventata un grande business. Sono moltissimi gli italiani che vogliono vendere ai cinesi e che si rivolgono al sito per pubblicare annunci in lingua cinese.
I cinesi sono imprenditori molto seri, nonostante i luoghi comuni che girano su di loro – primo tra tutti quello che non sanno pronunciare la “r”.
Fabio Massimo Castaldo ritiene che sia positivo che si stringa un accordo tra Cina ed Italia. Nel 2017 l’export italiano in Cina è stato solo pari al 15%.
Siamo però nel mezzo di una guerra fredda commerciale tra Stati Uniti e Cina e solo il rafforzamento della Golden Power rassicurerà i partner europei.
Gianluca Brambilla, imprenditore italiano, ritiene che bisogna avere molto rispetto nei confronti del Presidente della Cina poichè proprio lui governerà su questa potenza mondiale per molti anni a venire – l’incarico è “a vita”. Gli Italiani a suo parere hanno perso la globalizzazione, “abbiamo preso sberle da tutti“. Brambilla riconosce la bravura imprenditoriale cinese e la loro superiorità nella gestione delle imprese.
“Noi imprenditori italiani abbiamo contro il governo e la burocrazia. Come possiamo competere con un sistema che ha lo stato pro? Dovremo darci molto da fare”– chiosa.
Anna Dong, la prima avvocatessa di origine cinese iscritta all’albo in Italia, è in studio per commentare la questione. Ci spiega che in Cina è favorito l’investimento in attività all’estero. Si cerca la cooperazione internazionale allo scopo di creare nuove rotte che creino benessere, prosperità ed innovazione.
Si parla di giocattoli cinesi. Molti di essi risultano contraffatti e pericolosi. Alcune bambole ad esempio risultano troppo scomponibili e dunque potenzialmente pericolose per bimbi che potrebbero ingerirne i pezzi. Anche nel caso dei giocattoli a batteria troviamo possibilità di ripercussioni sulla salute: le pile sono morbide e rilasciano un liquido nocivo per la salute. Alcuni giocattoli di plastica presentano ftalati, possibile causa di intossicazione e/o squilibri ormonali.
Si parla di Flat Tax. In Ungheria è legge e l’economia è fiorente, con solo il 4% di disoccupazione. Secondo Boccia è un paese che sta crescendo sulle spalle dei più poveri ed il governo sta avendo una deriva autoritaria. “I business sono sempre stati fatti, anche nell’ex URSS. Un’altra cosa è la condizione sociale delle persone” – afferma.
Daniele Piervincenzi ci parla degli attentati della Nuova Zelanda, di Utrecht e per il tentativo di strage di Milano. Da Mosul parte il viaggio di stasera, dalla culla dell’ISIS. La città è stata distrutta, bombardata, rasa al suolo. L’ISIS ha lasciato delle scritte sui muri delle macerie e tanti cadaveri dietro di sè.
Ci sono squadre di volontari che recuperano i corpi e bonificano la zona da residui esplosivi.
Viene poi mandato in onda il video-testamento di Lorenzo Orsetti, combattente volontario in Siria ucciso in un agguato a soli 33 anni. Parla Claudio Locatelli, combattente a sua volta ed amico di Lorenzo. Racconta dei pranzi insieme all’amico e della stima che provava nei suoi confronti.
“La battaglia ti rimane addosso tutta la vita” – dichiara. Coloro che hanno combattuto l’ISIS, rientrati in Italia, sono però spesso trattati da “terroristi”.
Il programma termina qui.