{module Pubblicità dentro articolo 2}
Dopo una breve anteprima, la puntata inizia realmente alle 21.30: si tratta però di una promozione cinematografica. In studio infatti, al rientro dalla pubblicità, non c’è Coliandro: al suo posto, “Pif is back”. L’ex iena e conduttore, che sta promuovendo la sua ultima fatica cinematografica, finge di essere ancora alla conduzione.
Viene quindi lanciato il primo servizio: Dino Giarrusso si occupa di Fabrizio Corona e il suo fiume di soldi. La iena ha incontrato ex collaboratori di Corona e, più in generale, persone che hanno avuto rapporti economici con lui: uno di loro racconta che l’Atena, società di Corona, offriva servizi di qualsiasi genere, anche promettendo ai ragazzi di farli diventare famosi.I pagamenti avvenivano in nero. Giarrusso intervista una delle sue collaboratrici più strette, che racconta di sacchi pieni di soldi in contantie del giro di ospitate per locali: essendo in nero, sui guadagni non veniva pagata alcunatassa.
Non potendo poi guidare, Corona si era affidato a un autista: il ragazzo, costretto a correre per recuperare ai ritardi, ha accumulato multe su multe, che non gli sono mai state rimborsate. La cifra ammonta intorno ai 20mila euro.
Giarrusso intercetta anche Don Mazzi, che lo ha avuto in comunità: dopo qualche commento più benevolo, il giudizio è lapidario. E cioè: “Ma quale riabilitazione, quello si riabilita 20 anni dopo che è morto”.
Si prosegue con Filippo Roma: M5S: firme false e fogli spariti. spulciando i moduli depositati dai 5 Stelle a Palermo nel 2012, è stato scoperto che mancano dei fogli. In particolare non risultano i primi quattro fogli, che dovrebbero contenere le firme dei sostenitori più in vista. Filippo Roma viene ricevuto in maniera tutt’altro che accogliente, ma viene persino minacciato: un dipendente comunale gli strappa il microfono, l’operatore deve scappare. La iena parla con il sindaco Leoluca Orlando, che non risponde riguardo l’ipotesi che ci sia un tentativo di insabbiare. Il giorno seguente la visita di Filippo Roma, i fogli sono ricomparsi, però sono stati dati alla Digos.
Il Movimento 5 Stelle ha querelato il programma. In compenso, un ex iscritto consegna alla iena il carteggio di mail scambiate all’interno del movimento: il “carteggio” testimonia che ci fosse l’urgenza di raccogliere firme perché si rischia di non potersi candidare a causa di errori nella procedura. Beppe Grillo ha ringraziato la trasmissione per aver portato alla luce questa vicenda: l’invito di Filippo Roma è quindi a un incontro.
Il terzo servizio è firmato da Nadia Toffa: Il nostro si all’acqua pubblica calpestato. Interpellando un esperto, la Toffa svela che un disegno di legge firmato dalla Madia introduce una tassa che, di fatto, introduce la gestione privata dell’acqua. Il servizio idrico non conosce crisi economica, perciò sono profitti garantiti: rispetto alla gestione pubblica, gli utili ricavati andrebbero ai privati, anziché al comune che, invece, potrebbe reinvestirli per la comunità. Nel decreto inoltr,e l’acqua viene definita non come diritto, ma come bisogno: la differenza non è minima, perché a un diritto deve provvedere lo Stato.
Subito dopo il referendum del 2011, a Napoli è stata fondata una società pubblica che gestisce l’acqua: se entrasse in vigore il decreto Madia, risulterebbe fuori legge. Il sindaco De Magistris, che ne va orgoglioso, sottolinea che non è Napoli a essere fuori legge. La Madia nega che sia prevista una privatizzazione dell’acqua, sostenendo che lo vedremo presto pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
A lanciare l’intervista doppia, Pif: Cicciolina e suo figlio. All’alba dei 65 anni, Ilona Staller presenta il figlio Ludwing Koons: il ragazzo, 24 anni, racconta cosa significhi essere il figlio di Cicciolina, descrivendola come una madre piuttosto classica. Negli Stati Uniti voterebbe Trump. Da piccolo gli amici di Ludwing guardavano i film della mamma, ma non gliene parlavano perché altrimenti avrebbero litigato.
La promozione di In guerra per amore parte ora, ma nel servizio c’è Giovanni Vernia: fingendo che sia una puntata de Il Testimone, calandosi nei panni di Pif, il comico si presenta alla prima del film al Festival del Cinema di Roma.
Giulio Golia è in Calabria: La mensa dei bambini al presunto spacciatore. Filippo Matellicani, spacciatore per conto del clan Muto, è stato arrestato il 29 luglio, e il 29 agosto ha partecipato alla gara d’appalto per la mensa scolastica: nonostante fosse agli arresti domiciliari, il 26 settembre la sua ditta se l’è aggiudicata. Golia è andato davanti casa di Matellicani, che naturalmente nega di essere mafioso.
Luigi Pelazza è tornato nei Balcani: La tragedia nascosta delle mine bosniache. la iena raccoglie le testimonianze di chi toglie gli ordigni, tracciando le zone: vengono utilizzati dei cani che annusano il tritolo e che si siedono laddove è seppellita la mina. Vengono mostrate le immagini delle operazioni. Le tipologie di mine disseminate sono molteplici, ciascuna con proprietà diverse: si tratta di una quantità di esplosivo che, se non trovato in tempo, rischia di essere utilizzato dai terroristi.
in studio la povera Ilary si trova a far da cavia a Matano, appassionato di magia che esegue il classico trucco della donna tagliata. La conduttrice viene lasciata così per tutta la pubblicità, al punto da lanciare anche il prossimo servizio: Roberta Rei ci racconta la storia di Sergio Salvagno, un uomo colpito accidentalmente dal razzo lanciato da una barca. A bordo c’era un turista americano, rivelatosi ubriaco: la sentenza l’ha condannato a un anno e mezzo di carcere e 400mila euro di danno, che non ha pagato perché ha fatto ricorso in appello. Intanto Sergio ha subito danni irreversibili, ritrovandosi disabile: ha persino dovuto imparare di nuvo a parlare, con scarsi risultati. L’uomo ha bisogno di cure costose, ma siccome la famiglia non ha i soldi sufficienti, al massimo si può permettere una casa di riposo. Il comune di Imperia ha trovato una soluzione consentendogli di poter riprendere le cure: l’americano però, raggiunto in Scozia dalla Rei, sostiene che la giustizia debba fare il suo corso e conferma di essersi dichiarato nullatenente. Poco dopo le donne insieme a lui iniziano ad alzare le mani sulla iena.
Stefano Corti e Alessandro Onnis hanno raggiunto Pupo: il motivo è l’aneddoto reso pubblico dal cantante, che ha rivelato di quando se la fece addosso sul palco durante un concerto in Russia. I due gli consegnano un cimelio imperdibile: i pantaloni bianchi sporchi di quella sera, confezionati in un’apposita teca. Naturalmente è l’occasione per far cantare a Pupo una versione alternativa di Gelato al cioccolato.
Dopo un breve servizio che torna sul doping nel ciclismo, per rispondere ad alcune critiche mosse dalle associazioni, un racconto agghiacciante: Il coraggio di Teo dopo la pedofilia. Lo incontra Nina Palmieri: originario di Acireale, ora è ricercatore a New York. Quando aveva 12 anni, attraversando la classica crisi adolescenziale, si è avvicinato alla parrocchia: il prete, don Carlo Chiarenza, era un amico di famiglia, e con lui aveva instaurato una sorta di rapporto padre-figlio. I dettagli non vengono sviscerati davanti alla telecamera: Teo però, ha dichiarato tutto al giudice quando ha denunciato. Il primo episodio si è verificato quando Teo aveva 14 anni: un abbraccio paterno si è trasformato in ben altro, segnando per sempre le prime esperienze sessuali del ragazzo. “Tutte le volte che ho provato ad allontanarmi, ho sentito la mancanza: era una dipendenza psicologica che avevo”.
La salvezza è iniziata con il primo innamoramento: Teo si è allontanato, poi a 19 anni ha iniziato a prendere consapevolezza entrando in psicoterapia. Venti anni dopo gli abusi, già trasferito in America,al ritono in Sicilia, è avvenuto un altro incontro: stavolta però, Teo ha registrato la conversazione. Nessuna scusa per lui, anzi: il prete sminuisce i fatti, umiliando ancora la sua vittima. Poco dopo, quella registrazione sarebbe uscita in una testata locale, senza però riportare i nomi dei protagonisti: in un primo momento la gente ha creduto a un tentavo di screditamento, ma quando il ragazzo si è fatto avanti, è stato appoggiato dai concittadini.
Incoraggiata da quanto emerso, anche una donna ha dichiarato di aver subito dolorosi abusi. Purtroppo il reato non può essere perseguito, perché caduto in prescrizione: per essere perseguibile, sono trascorsi troppi anni. Ma per una vittima è difficile trovare il coraggio di parlare: occorrono anni per elaborare. Il Vaticano ha emesso una sentenza definitiva nei suoi confronti: lui non risponde alla Palmieri né ha chiesto perdono.
Andrea Agresti vuole verificare se in Renga arde ancora il vecchio spirito: Quando Renga era rock. Agresti vuole farlo tornare in sé, come ai vecchi tempi: per assicurarsi che sia ancora in grado di urlare, gli chiede pure di cantare un pezzo in concerto. Renga però non lo accontenta: “Del resto, cosa potevo pretendere da un rockettaro che mi saluta con un bacino?”, conclude la iena.
Cominciano le repliche. Viene riproposto il reportage di Getano Pecoraro in Irpinia, trasmesso lo scorso 4 ottobre: in seguito al servizio, i telespettatori hanno mandato aiuti a una coppia la cui condizione era particolarmente critica. Sono stati inviati beni alimentari in qunatità, al punto che è stato chiesto di smettere perché i due signori non sanno più dove metterli.
Il secondo servizio in replica è di Pablo Trincia, che era andato ad Atene per filmare Le droghe della crisi greca.
La puntata si conclude in compagnia di Pif, appuntamento a domenica.