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Il programma si comporrà di cinque momenti: innanzitutto un breve lancio, quindi il confronto con un protagonista, l’approfondimento storico su un fatto che abbia un rapporto significativo con l’attualità, un “editoriale illustrato” affidato a Pietrangelo Buttafuoco e una conclusione umoristica, firmata dalla star del web Sora Cesira.
Pur non avendo in mente un target preciso per il suo programma, conscio della complessa collocazione oraria, Minoli si rende conto di quanto i giovani sentano la necessità di capire tutto ciò che accade intorno a loro: un “bisogno assoluto”. “Viviamo in un mondo apparentemente super-informato, invece siamo sommersi da una colonna sonora di rumore”: la riflessione si sposta inevitabilmente sul sistema informazione e a una, più generale, sui ragazzi.
Con Minoli abbiamo anche parlato di talk show, rei di aver ammazzato sia la parola che la politica. Non è un caso, osserva, che ora i talk si siano in qualche modo ridotti a un insieme di segmenti, come se si fossero spacchettati. Tra i programmi in onda, uno solo per Minoli ha qualche elemento per una riuscita narrazione giornalistica: per scoprire qual è, vi rimandiamo al video della nostra intervista.
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Ricordiamo che Giovanni Minoli è stato una colonna portante dell’azienda di viale Mazzini ricoprende, tra i tanti ruoli, anche quello di direttore di Rai3. E proprio in questa veste, nel 1996, ebbe l’idea di una soap opera tutta italiana da trasmettere con cadenza quotidiana. Nasceva così Un posto al sole che, lo scorso 21 ottobre, ha celebrato i primi venti anni di permanenza continuativa sul piccolo schermo di Rai3.