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“La scuola ha un dovere primario, che è quello di non lasciare nessun ragazzo solo”, spiega la Giannini. “Al di là dei casi specifici, questo tipo di fenomeni si combattono solo con le sfide educative: l’alleanza tra Rai e Ministro dell’Istruzione è fondamentale, perché ci aiuta a raggiungere le persone con un linguaggio diverso”. “Certi fenomeni -prosegue- sono frutto di uno stato d’animo che nasce dall’isolamento: si tratta di iniettare una goccia di sensibilità nelle famiglie”. E sono proprio le famiglie l’alleato necessario: “Bisogna riuscire a riconoscere che, ad esempio, è stato tuo figlio a commettere un certo atto, e perciò intervenire”.
La parola passa a Ilaria Dallatana: “Credo che tanto sia stato fatto negli ultimi anni come presa di consapevolezza: trovavo però che la tv non avesse mai fatto la sua parte. Aveva fatto riflessione, ma non aveva trovato un linguaggio che parlasse alla genrazioni che lo vivono. Ora ci siamo riusciti grazie a tre elementi. avere trovato nel Ministero un interlocutore presente sin dall’inizio, un gruppo di produttori che ci ha creduto molto e il testimonial più adatto per parlare con ragazzi e famiglie”. quando la Dallatana è arrivata in Rai, “il progetto era già sul tavolo”. Ancora: “Bisogna essere molto bravi ad entrare nelle famiglie in maniera garbata, interloquendo con persone che hanno magari dei disturbi relazionali”.
La Dallatana anticipa anche che il racconto degli adolescenti proseguirà sulla sua rete: “Gli adolescenti ci sorprendono: è un’età straordinaria, dobbiamo riuscire a raccontarla in tutte le sue sfaccettature”. Il format è stato acquistato da diversi paese, “ma non tutti sono riusciti a farlo”.
Pablo Trincia spiega quanto questo sia un lavoro di squadra, iniziato prima che si accendesse la telecamera. “Sono molto contento di questo programma: tengo molto allo storytelling. siamo entrati nelle case, abbiamo raccontato storie di ragazzi, abbiamo parlato con i genitori e abbiamo cercato di trovare una soluzione. Mentre lavoravamo ci siamo resi conto che questo programma si rivolge non solo ai ragazzi, ma spesso ai genitori. Le dinamiche escono dalla classe per entrare nelle famiglie: finché il problema sussiste tra ragazzi, si può risolvere, mentre diventa più complesso quando rigurda gli adulti”. La trinagolazione ragazzi-genitori-scuola può essere la formula vincente: “Io mi immagino che domani, una volta visto il programma, la discussione continui sul divano di casa, con il genitore che chiede al figlio come va a scuola, se ci sono casi simili”.
La messa in onda in seconda serata è dovuta alle esigenze di rete, dato che un format di un’ora sarebbe difficile da collocare. In compesno però, la mercoledì, la seconda serata di Rai 2 inizia piuttosto presto, intorno alle 23.00. La conferenza stampa si conclude qui, appuntamento a domani.