La presenza di Matteo Salvini vice premier e ministro dell’Interno nella puntata di Otto e mezzo di mercoledì 8 maggio, è stato un continuo susseguirsi di botte e risposta tra l’ospite e la conduttrice Lilli Gruber. Sullo sfondo, a fare quasi da tappezzeria, il vice direttore dell’Huffington Post Alessandro De Angelis, che avrebbe dovuto essere una sorta di moderatore tra la padrona di casa e Salvini.
Inizia con battute acide da ambedue le parti. “Mi attendevo un mazzo di fiori, non è stato davvero molto educato” esordisce la Gruber riferendosi alle dichiarazioni di Salvini qualche giorno prima. Il ministro dell’Interno aveva detto di non andare molto volentieri dalla Gruber per una questione di simpatia. Ma alle parole della giornalista annuncia che le invierà più di un mazzo di fiori e continua dicendole: le voglio un sacco di bene.
Secondo round: la Gruber tocca il caso Siri, il sottosegretario della Lega accusato di corruzione e allontanato dal suo incarico dal Premier Conte. “I processi non si fanno a Otto e mezzo” dice Salvini. E ribadisce che, qualunque sia l’esito delle prossime elezioni europee, il governo andrà avanti. “In Italia non cambia nulla, andremo in Europa per cercare di cambiare in meglio”.
Dai Rom a Fabio Fazio. Gruber si lancia: Ma non avevate promesso di non intervenire nella Rai?. Risposta: vogliamo il tetto dei 240 mila euro per tutti, anche per Bruno Vespa e soprattutto per Fabio Fazio che guadagna in maniera spropositata rispetto agli altri. La Gruber difende a spada tratta Fazio e lo definisce “un professionista che fa tv da trent’anni”. Poi incalza: “e lei come vice ministro non dovrebbe occuparsene”.
Ancora: la Gruber punta l’attenzione sul suo ospite sui migranti da rispedire a casa, sul tetto del 3% del Pil che sarà certamente sfondato. E poi ecco la vexata quaestio sull’intervista fatta da una giornalista a Salvini e pubblicata da una casa editrice vicina a CasaPound. Il vice ministro spiega che l’intervista è stata realizzata ma a lui non interessava dove fosse pubblicata.
Il vice direttore dell’Huffington Post Alessandro De Angelis, cerca di inserirsi tra i fuochi d’artificio della trasmissione: 30 minuti estremamente sostenuti in una puntata che si è distinta da tutte le altre.
Last but non least, la scritta che campeggiava in alto: Otto e mezzo- la prima sconfitta di Salvini.